Phishing: finalmente le vittime potranno ricevere il rimborso

Se prima le truffe miravano in particolar modo ai più anziani perché più facili da convincere, ora sono divenute così astute da coinvolgere anche i più giovani. Che sia Phishing, Smishing (e chi più ne ha più ne metta), le frodi non hanno mai avuto alcuno scrupolo. La tecnica per raggirare le vittime è sempre la stessa: sul telefono della preda arriva un messaggio o una mail sui quali, per esempio, si richiede di rendere più sicuro il proprio conto in banca. A questo punto il prescelto con ingenuità cliccherà su uno dei link allegati cedendo successivamente le proprie credenziali.

Phishing: la truffa verrà rimborsata dalle banche

Ebbene, finalmente a tale perdita di denaro, ci sarà un rimborso. A deciderlo vi è l’Abf, l’Arbitro Bancario Finanziario, il sistema di risoluzione alternativa delle controversie che possono nascere tra i clienti e le banche e gli altri intermediari.

Ora la colpa non è più della preda poco attenta, ma ricade sulla banca che non ha adottato i nuovi requisiti di sicurezza previsti dall’Europa. «E’ un provvedimento storico – dichiara l’ avvocato Laila Perciballi (colei che si è occupata del caso phishing) – Le centinaia di consumatori vittime di phishing o smishing, in grande aumento ai tempi della pandemia, hanno la possibilità di essere rimborsati presentando il ricorso all’Abf. Quindi, se ignoti autori sottraggono soldi dalle carte di credito o dal conto corrente attraverso furti di credenziali realizzate mediante invio di un SMS sull’utenza telefonica, la colpa non è più del cittadino». E aggiunge: «Alle vittime di phishing o smishing, dico di non rinunciare ai propri diritti, ora c’è la possibilità di essere rimborsati».

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