Chernobyl: le notizie sulla zona radioattiva non sono affatto positive

La crisi ha colpito anche Russia, Ucraina e Bielorussia, sempre più vicine al taglio dei fondi, soprattutto nelle zone contaminate dal disastro nucleare di Chernobyl. Qui, secondo Greenpeace, molte persone continuano ad ingerire cibi ricchi di radiazioni dai livelli piuttosto alti.

Ebbene si, nonostante siano trascorsi 35 anni dal disastro nucleare, tanti territori sono ancora pericolosi. “È in ciò che mangiano e in ciò che bevono. È nel legno che usano per la costruzione e bruciano per scaldarsi ” si legge nel rapporto intitolato Cicatrici nucleari: le eredità durature di Chernobyl e Fukushima.

Chernobyl: in alcuni territori la situazione è sempre la stessa

Per quale ragione, dopo anni ed anni, la situazione risulta ancora tanto grave? A spiegarlo vi è l’agenzia Reuters, la quale ha scavato in profondità tra le possibili cause di questa situazione. Sembra che l’Ucraina “non ha più fondi sufficienti per finanziare i programmi necessari per proteggere adeguatamente il pubblico… questo significa che l’esposizione alle radiazioni delle persone che vivono ancora nelle aree contaminate è probabilmente in aumento”. Da qui sono purtroppo emersi dei dati agghiaccianti: le sostanze radioattive dovute alla strage di Chernobyl sono ancora presenti, soprattutto nel grano, nella cenere e nel terreno. 

Greenpeace ha preso d’esempio l’esperienza drammatica di Halina Chmulevych, una madre single di due figli che vive in un villaggio nella regione di Rivne in Ucraina. La donna, non avendo altra scelta, è costretta a nutrire i propri figli con cibo contaminato. “Abbiamo latte e cuociamo il pane noi stessi, ed è radioattivo” ha detto. “Qui tutto è con le radiazioni. Certo, sono preoccupata, ma cosa posso fare?”

 

 

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