La creazione di un nuovo sistema con all’interno tutti i dati degli immobili presenti sul territorio nazionale, potrebbe portare, dopo anni di rinvii su rinvii, ad una riforma del catasto che si tradurrebbe in aumento delle tasse per gli italiani, vediamo i dettagli.

A partire dalla giornata odierna, il nuovo Sistema Integrato Dell’Agenzia delle Entrate, comunemente definito, SIT, raccoglierà i dati dagli atti ai valori catastali, dalle mappe alle immagini satellitari, di oltre 74 milioni di immobili in tutta la nazione.

Attraverso questo strumento, sarà possibile accedere a tutte le informazioni fiscali legate ad un determinato immobile, in modo da realizzare una riforma catastale che consentirà di riformulare una nuova fiscalità sugli immobili italiani.

Riforma catasto, il ricalcolo

Con l’arrivo provvedimento n. 20143 del 26 gennaio 2021, il Fisco ha provveduto a disciplinare da zero la consultazione degli atti e degli elaborati catastali, formulando così nuovi criteri per eseguire le visure.

Una regolamentazione questa che potrebbe portare una riclassificazione del valore fiscale dei vari beni immobili incidendo sugli importi di Imu e Irpef da pagare.

Attualmente il valore degli immobili di tipo abitativo è calcolato sui vani catastali e non sui metri quadrati, presi in esame invece per gli immobili non residenziali.

L’adozione di questo nuovo sistema dunque, porterebbe ad un enorme incremento delle tasse da pagare da parte dei proprietari di casa, secondo una simulazione fatta dal Corriere della Sera infatti, il ricarico più devastante si avrebbe a Messina, dove la differenza di valore tra prezzo di mercato e imponibile prima casa sarebbe del 300% in più

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