Dopo lo shock della pandemia e la diffusione del Covid 19 nel 2020, il 2021 è immaginato da molte nazioni come l’anno del riscatto e della vaccinazione. Dallo scorso mese di Dicembre, le vaccinazioni sono iniziate in circa 50 paesi. Anche in Italia, dal 27 Dicembre, tanti cittadini hanno potuto iniettarsi il siero anti Covid, nella fattispecie quello prodotto da Pfizer-BioNTech. Il nostro paese per il 2021 ha prenotato più di 200 dosi di vaccino: tra queste però 40 milioni sono a rischio.
Covid, in Italia 40 milioni di dosi arrivano nel 2022
Le 200 milioni di dosi che l’Italia ha acquistato, attraverso la mediazione della Commissione Europea, sono prodotte dalle seguenti casi farmaceutiche: Pfizer-BioNTech, Moderna (che a giorni avrà l’ok da parte di EMA), AstraZeneca, Johnson&Johnson, CureVac, Sanofi.
Se per le prime cinque case farmaceutiche, non dovrebbero esserci considerevoli ritardi nelle forniture, per Sanofi la situazione è critica. L’azienda francese ha dichiarato un ritardo consistente nelle fasi di analisi, sperimentazione e sviluppo del vaccino. Le dosi di Sanofi che dovevano arrivare in Italia già dalla prossima primavera probabilmente non vedranno la luce prima dell’autunno 2021. Per la piena disponibilità del siero nel nostro paese sarà poi necessario attendere il 2022, a meno di un’accelerazione ad oggi non prevista.
Nonostante l’assenza di Sanofi, l’Italia avrebbe tutte le dosi utili per la piena immunizzazione contro il Covid. Dopo Pfizer e Moderna, è attesissima l’approvazione del siero di AstraZeneca. Anche la compagnia inglese ha avuto qualche ritardo nelle sue fasi di sperimentazioni del vaccino anti Covid. Tuttavia, l’ok del Regno Unito di questi giorni lascia pensare ad una possibile autorizzazione anche dell’EMA nel giro di qualche settimana.