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In tempi di Covid ci si aspetterebbe un aiuto in più per famiglie, imprese, commercianti e artigiani. Purtroppo non è così. Un nuovo regolamento delle banche prevede uno stop degli addebiti automatici sul conto corrente per chi non ha sufficiente disponibilità economica. Addio conti in rosso e benvenute segnalazioni all’istituto di credito.

 

Da gennaio stop ai conti in rosso, le banche bloccano gli addebiti automatici

Nuove strette da gennaio quando entreranno in vigore le nuove norme dell’Eba, l’Autorità Bancaria Europea. Così Unimpresa spiega questa possibilità in un documento ancora in fase di pubblicazione: “Gli addebiti automatici non saranno più consentiti, infatti, se i clienti non avranno sufficienti disponibilità liquide sui loro depositi bancari. C’è il rischio, pertanto, di un improvviso stop ai pagamenti di utenze, stipendi, contributi previdenziali, rate di finanziamenti”.

In altre parole le banche bloccheranno tutti i pagamenti automatici sui conti in rosso. Per coloro che non hanno sufficienti soldi per pagare sono finite quelle piccole forme di flessibilità che davano un po’ di respiro.

 

Quali sono i rischi per chi si vedrà bloccare il pagamento degli addebiti automatici

Sono tanti gli addebiti automatici che i clienti hanno dirottato sui conti correnti delle loro banche di fiducia. Dalle semplici utenze di casa come energia, gas, acqua e telefono fino ad arrivare a finanziamenti e mutui. Da gennaio tutti questi saranno bloccati dalle banche in caso di sconfinamento sul conto. Questo nuovo provvedimento sarà ancora più grave per quelle aziende che non riusciranno più a pagare gli stipendi perché in difficoltà a causa della pandemia.

Non è tutto. Se per tre mesi saranno bloccati i pagamenti per insufficienza di credito, le banche potranno segnalare alla centrale rischi il correntista. Un rischio non indifferente quello di risultare come “cattivo pagatore” anche solo per 100 euro.

Sconfinamenti di conto addio. Chi spesso ha il conto in rosso dovrà trovare valide alternative altrimenti il rischio è quello di diventare “moroso” anche per le aziende che erogano servizi indispensabili.

 

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