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Secondo recenti notizie, pare che l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) abbia sanzionato Apple per due pratiche commerciali giudicate scorrette. L’azienda statunitense, quindi, ha l’obbligo di pagare una multa da 10 milioni di euro perché ha ingannato tutti gli utenti riguardo la pubblicizzazione della resistenza all’acqua di alcuni dei suoi iPhone. Inoltre, ha anche negato la riparazione degli iPhone proprio dopo che l’acqua è entrata dentro gli smartphone.

Il procedimento di cui vi stiamo parlando pare essere stato avviato un anno fa, dopo fin troppe segnalazioni che hanno fatto i consumatori. Si è indagato a fondo e l’indagine ha rivelato che i messaggi pubblicitari che parlavano della resistenza all’acqua degli iPhone 8, 8 Plus, XR, XS, XS Max, 11, 11 Pro e 11 Pro Max erano del tutto ingannevoli. Questa (non) caratteristica è stata sottolineata sul sito web di Apple, su YouTube, negli spot TV e sui social network.

 

 

Apple ha 60 giorni per difendersi dalle accuse

In realtà, sul sito web c’era scritto in piccolo la resistenza all’acqua era stata testata in laboratorio, con acqua statica e pura previsto dalle certificazioni IP67 e IP68. Quindi, in condizioni decisamente non usuali per tutti i consumatori. Proprio per questo sul sito web c’è scritto “La garanzia non copre i danni provocati dai liquidi“, mentre nei video pubblicitari era scritto in piccolo “La garanzia non copre i danni provocati dai liquidi in condizioni d’uso non previste dal rating IP67/68“.

Dunque, Apple non ha informato in maniera chiara sulla resistenza all’acqua e sulla copertura della garanzia i suoi consumatori. I suddetti, infatti, hanno dovuto pagare obbligatoriamente tutti gli interventi di riparazione effettuati.

Per tutti questi motivi di cui abbiamo abbondantemente parlato, l’AGCM ha sanzionato Apple una multa di 10 milioni di euro per violazione del Codice del Consumo. Entro 60 giorni, l’azienda di Cupertino ha il diritto di presentare ricorso al TAR.

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