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All’inizio di questo mese, Huawei ha deciso di vendere il suo sottomarchio Honor a un consorzio guidato dal distributore di Honor, Digital China, e dal governo di Shenzhen con un accordo da 15 miliardi di dollari.

L’accordo mira a dare al marchio Honor una nuova prospettiva di vita. Il fondatore di Huawei, Ren Zhengfei, ha ora chiesto a Honor di diventare un concorrente dopo che l’accordo è stato completato.

Huawei non voleva che i dipendenti perdessero il lavoro

Secondo un discorso pubblicato su un forum dei dipendenti Huawei, Ren ha esortato i dipendenti di Honor di sforzarsi per raggiungere successi importanti. Dopo il cambio di proprietà, Honor non dovrà più preoccuparsi delle sanzioni statunitensi su Huawei e potrà riprendere l’approvvigionamento di componenti attualmente limitati.

Ren ha aggiunto che Huawei ha deciso di vendere il sottomarchio Honor perché non voleva che “milioni” di dipendenti degli agenti e distributori di Honor in tutto il mondo perdessero il lavoro. Honor, che si rivolge principalmente ai segmenti di smartphone budget e di fascia media, rappresentava il 26% dei circa 51,7 milioni di dispositivi Huawei spediti a livello globale.

Secondo la società di consulenza Canalys, gli smartphone Honor costituivano il 26% dei 51,7 milioni di telefoni Huawei spediti tra luglio e settembre. I prodotti dell’azienda includono anche laptop, tablet, smart TV e accessori elettronici. Se Honor potesse riprendere la produzione, potrebbe mantenere la quota di mercato.

Come i suoi fratelli più costosi, l’Huawei P40 è dotato di una fotocamera principale da 50 MP altamente capace in grado di scattare foto straordinarie. Il device di punta offre anche connettività 5G, uno schermo OLED vibrante e resistenza agli schizzi IP53.

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