stazione spazialeMomenti di paura a bordo della Stazione Spaziale Internazionale a causa di un detrito che puntava proprio la stazione orbitale. Una volta ravvisato il pericolo sono immediatamente scattati i protocolli di sicurezza; il protocollo “Safe Haven” prevedeva che tutti i tre passeggeri della Stazione Spaziale Internazionale si dirigessero sulla navicella Soyuz MS-16.

La navicella è la stessa utilizzata per raggiungere la stazione dal cosmodromo di Baikonur. Cosi il comandante americano Chris Cassidy e i due cosmonauti russi Anatolij Ivanisin e Ivan Vagner hanno indossato le proprie tute e si sono diretti a bordo della navicella nella speranza di non dovere ricorrere ad un atterraggio di emergenza sul pianeta. Fortunatamente l’oggetto alla è transitato piuttosto lontano dalla Stazione e gli astronauti sono potuti tornare a svolgere le loro mansioni.

Stazione Spaziale Internazionale: le operazioni di messa in sicurezza

 

L’operazione di messa in sicurezza dei passeggeri è stata coordinata da terra dallo Space US Command, e dai controllori di volo russi e della NASA. A prendere il comando delle operazioni sulla Stazione Spaziale invece il comandante Cassidy. Il comandante è sembrato comunque a suo agio nella gestione dell’emergenza riuscendo persino a scherzare durante le comunicazioni con la base, auspicando di riuscire a battere il precedente record per il completamento della manovra nel minor tempo possibile.

Come detto il detrito è poi transitato piuttosto lontano dalla stazione e i tre passeggeri hanno potuto lasciare il veicolo Soyuz; l’evento però ha, una volta di più, posto il problema della gestione dei detriti nello spazio. Tra satelliti in disuso, pezzi di lanciatori e detriti nel senso più generale del termine la situazione sta diventando sempre più preoccupante.

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