Noi tutti sappiamo che le banche in Italia (come nel resto del mondo) sono le custodi e tratti anche le padrone di tutta la liquidità dei cittadini, essi infatti, attraverso un contratto bancario, depositano il loro denaro, a volte i risparmi di una vita, nei conti correnti a loro intestati, in modo da sfruttare la protezione offerta dall’Istituto Bancario e tutta una serie di servizi fruibili appunto solo tramite una banca.

Proprio i conti correnti sono stati negli ultimi mesi il centro di numerosi dibattiti, infatti precedentemente, il Governo aveva attribuito alle banche la possibilità di chiudere unilateralmente il conto senza nessun preavviso qualora si fossero presentate le condizioni necessarie senza la scadenza del vincolo contrattuale, in particolare parliamo di conti in disuso o invischiati in vicende criminose.

Qualcosa è cambiato

A quanto apre tutto ciò ora non accadrà più, abbiamo avuto infatti un cambiamento radicale grazie al recente Disegno di legge n 1712, all’interno del quale è possibile leggere questo paragrafo: “La normativa in materia impone, inoltre, al cittadino l’esclusivo utilizzo di un conto corrente sul quale canalizzare emolumenti derivanti dal rapporto di lavoro, pensioni e ogni altra transazione proveniente da uffici pubblici o negozi privati oltre una somma determinata ed è, quindi, importante chiarire che il conto corrente deve essere considerato uno strumento da garantire a chiunque e indispensabile per la sopravvivenza nel ciclo economico e sociale del Paese e non può mai e in nessun caso essere negato“.

Da ciò si evince come, se il disegno dovesse passare e diventare dunque legge vincolante, la chiusura improvvisa del proprio conto diventerà solo un lontano ricordo.

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