Truffe coronavirus

La Commissione Europea e la Consumer Protection Cooperation Network, hanno pubblicato nella giornata di oggi, dopo un’ampia analisi, i risultati sulle varie truffe avvenute in questi mesi di Coronavirus. Questa analisi è avvenuta precisamente a giugno dopo che la Commissione ha inviato a combattere i contenuti ingannevoli legati al COVID-19 da parte di chi, anche in queste situazioni difficili, non smette mai di speculare senza porsi alcun tipo di problema.

Su 73 controlli avvenuta sulle principali piattaforma, circa per un terzo dei casi (23) si sono trovati un numero molto alte di offerte e pubblicità “dubbie”. Le aziende che hanno provveduto ad effettuare queste analisi sono state informate dei risultati complessivi e hanno provveduto a fornire dei metodi e delle misure adatte per affrontare il problema nella miglior maniera possibile.

 

 

Truffe Coronavirus: le dichiarazioni fatte in merito alla questione

Didier Reynders, commissario per la Giustizia ha dichiarato: “Le principali piattaforme online continuano a seguire il nostro invito a lavorare a stretto contatto con la Commissione europea e le autorità nazionali per la tutela dei consumatori contro le truffe Coronavirus. I controlli più recenti effettuati da queste autorità dimostrano che non è il momento di abbassare la guardia. La cooperazione tra le autorità e i principali attori dei mercati digitali è uno strumento potente ed efficace per proteggere i consumatori in questi tempi difficili”.

La Commissione ci ha tenuto a sottolineare il fatto che, grazie a questo intervento, Google ha bloccato oltre 200 milioni di annunci falsi riguardanti il Coronavirus. Anche eBay si è mossa in merito, avendo bloccato ed eliminato oltre 31 milioni di annunci che violavano le loro politiche riguardanti il virus. Facebook e Instagram hanno rimosso oltre 2 milioni di contenuti.

La maggior parte delle piattaforme ha riportato un netto calo negli elenchi di prodotti correlati al COVID-19 nelle ultime settimane. Ad esempio, Amazon ha riportato un calo del 95% nel numero settimanale di nuovi annunci di prodotti che tentano di fare dichiarazioni relative al Coronavirus rispetto alla media di marzo, con Rakuten e Allegro che hanno riportato tendenze simili”.

Conclude la nota: “Le autorità Cpc daranno seguito a questi risultati e, se necessario, adotteranno misure coercitive, mentre la rete continuerà a lavorare sui temi delle frodi”.

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