Fisco

Ci sono alcune tipologie di bonifici che non devono essere mai effettuati nel momento in cui abbiamo intenzione di non allertare il Fisco. Ci sono infatti alcuni trasferimenti che nel momento in cui vengono eseguiti allertano in men che non si dica il Fisco. Questo accade perché spesso i trasferimenti di denaro non rispettano le leggi fiscali, quindi è bene fare particolare attenzione.

Per quanto concerne i bonifici bancari, tutti sanno che si tratta di una movimentazione frequente sui conti correnti. Il bonifico attualmente infatti rappresenta una delle modalità di pagamento più sicura e allo stesso tempo più tracciabile. Quindi, è bene non trascurare della particolarità nel momento in cui non vogliamo cadere in possibili errori punibili.

 

 

Fisco: 3 bonifici da non fare se non vuoi ricevere delle sanzioni

Il primo dei bonifici della lista riguardano i soldi trasferiti che non sono documentabili. Questo problema sembra riguardare in particolar modo i rimborsi o le donazioni, infatti secondo quanto viene stabilito dalla Legge, ci sono delle donazioni che non richiedono pagamenti di un’imposta, mentre altre sì. Su trasferimenti ad esempio padre e figlio non c’è aliquota, mentre su trasferimenti a soggetti, senza tener conto dell’importo, è previsto un pagamento di un’aliquota pari all’8% della somma.

Nel caso in cui trasferiamo denaro ad un amico è necessario firmare una scrittura privata o un atto notarile circa la natura del trasferimento. Se ciò non viene effettuato, si può considerare questo come un tentativo di evasione fiscale. Ancor peggio se vengono effettuati trasferimenti frequenti a queste persone, si potrebbe presumere l’esistenza di un rapporto lavorativo non registrato.

Il secondo bonifico da evitare è quello riguardo i pagamenti inesistenti. In questo caso, il rischio sia per chi emette un falso documento fiscale ma anche per chi riceve il pagamento. Infatti, secondo quanto stabilisce il D.L. n.124 del 26 ottobre 2019 sui reati tributari, l’emissione di falsa documentazione fiscale rientra a pieno titolo. Chi si configura come destinatario e pagatore della falsa fattura, concorre assieme all’emittente per il reato previsto dall’art. 8 del D. Lgs. 74/2000.

Il terzo e ultimo caso a cui dobbiamo prestare attenzione è quando si fanno operazioni con soldi provenienti dall’Estero. Il rischio emerge quando non si ha una correlativa giustificazione valida all’interno della dichiarazione dei redditi di colui che riceve il denaro. Come spiegato all’inizio, anche in questo caso si deve dimostrare che la movimentazione sia completamente in regola.

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