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Addebitare le utenze direttamente sul conto corrente costituisce un metodo di pagamento molto diffuso. In fase di apertura di contratti o cambi di tariffa capita spesso che tale opzione venga inclusa o suggerita poiché in grado di sollevare il soggetto intestatario dall’esigenza di recarsi personalmente in Banca o alle Poste e garantire la riscossione del pagamento in maniera puntuale alla società erogatrice del servizio. Per chi, però, si affaccia in maniera nuova davanti questa possibilità, la stessa risulta essere dubbiosa e intrisa di mistero: capire come funziona è però possibile.

Addebito diretto delle utenze: il conto corrente è tutelato?

L’addebito in conto corrente apporta, come già suggerito, diverse comodità ai soggetti intestatari come la possibilità di evitare di fare lunghe file alle Poste e non dover più andare ai Tabacchini per pagare le bollette manualmente. Attraverso l’attivazione di questo metodo di pagamento, non solo si risparmia del tempo ma, in alcuni casi, anche soldi visto i numerosi sconti che le aziende erogatrici promettono per incentivare la novità.

A tal punto, capire come funziona l’addebito diretto è una sciocchezza: una volta concordata la modalità di riscossione con l’erogatore, il soggetto interessato non dovrà far altro che autorizzare il versamento diretto attraverso moduli messi a disposizione dalla propria banca. In tale ottica, nel caso in cui un pagamento venisse effettuato senza autorizzazione, il soggetto sarà autorizzato ad esigere un rimborso attraverso una richiesta scritta ed effettuata entro otto settimane.

La paura di poter vedere il proprio conto prosciugato, in questo caso, non sussiste essendo la Banca unicamente autorizzata ad effettuare pagamenti designati in precedenza.

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