Si chiama Costanza ed è una nuova applicazione anti-contagio pensata per essere utilizzata all’interno di un ambiente lavorativo, per garantire la sicurezza e la salute dei dipendenti. Come? Lo smartphone inizierà a vibrare e ad emettere un segnale acustico quando l’app rileva che la distanza tra un utente ed il suo collega è inferiore ai due metri, violando la distanza di sicurezza. Il tutto avviene per mezzo di un TAG, che altro non è che un badge di cui ogni lavoratore sarà munito e che funge come sorta di dispositivo di riconoscimento.

Costanza, come funziona la nuova applicazione anti-contagio

L’app, infatti, per funzionare correttamente deve essere combinata all’utilizzo del TAG: quando due dispositivi risultano essere a meno di due metri di distanza, Costanza ricorderà ad entrambe le persone di aver violato la distanza di sicurezza e che sarebbe il caso di fare qualche passo indietro, facendo vibrare lo smartphone ed emettendo un segnale acustico. Nel caso in cui i due TAG risultano essere nello stesso raggio d’azione per un periodo di tempo prolungato, il segnale acustico verrà emesso ogni sessanta secondi, per un massimo di dieci minuti. Superato questo limite, la violazione verrà registrata.

Con ciò, intendiamo che viene registrato il numero di matricola dei lavoratori responsabili della violazione della distanza di sicurezza, il codice identificativo dello smartphone e le informazioni relative a data ed ora della violazione. Questi dati restano disponibili per sessanta giorni, così che se dovesse verificarsi un caso di positività al Virus tra i lavoratori, risulterebbe più facile identificare i contatti stretti.

La prima azienda italiana ad adottare l’app Costanza è SMAT, la Società Metropolitana Acque Torino. Oltre a fungere come app anti-contagio, Costanza vuole anche proporsi come strumento informativo e formativo, ed offre l’accesso a tutorial, presentazioni ed altri materiali utili a comprendere le misure da adottare per il contenimento del virus.

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