Le app di messaggistica sono state fondamentali per tenerci comunque uniti pur a distanza in questi mesi. Ma appare chiaro che le differenze fra le varie piattaforme, a volte anche piuttosto importanti, abbiamo portato gli utenti a preferirne alcune per comunicare più agevolmente.

Normalmente l’utente medio utilizza principalmente tre piattaforme per comunicare in messaggistica istantanea: WhatsApp, Telegram e Messenger di Facebook, cui si aggiungono le direct di Instagram in maniera più occasionale. Le app più utilizzate, invece, per le videochiamate – insieme a Zoom, Google Meet e Microsoft Teams, utilizzate perlopiù nel mondo della didattica online e dello Smart working – sono senza dubbio Skype, Messenger e anche WhatsApp stessa.

Eppure, fra tutte queste applicazioni nessuna può battere Signal in termini di sicurezza nelle chat online. Alcune categorie di lavoratori, infatti, preferiscono utilizzare questa piattaforma a fronte degli indubbi vantaggi che porta con sé.

Signal, perché i professionisti la preferiscono a WhatsApp, Telegram o Messenger

Signal nasce nel 2013 come software gratuito ed open-source impiegando il protocollo Open Whisper System. Esatto, lo stesso utilizzato da WhatsApp: il co-founder di Signal infatti è proprio Brian Acton, precedentemente fondatore di WhatsApp, che però abbandonò nel 2017 per collaborare con Moxie Marlinspike, la vera e propria mentre dietro Signal.

Ma perché molti professionisti la preferiscono ad altre app di messaggistica? L’obiettivo di Signal è sempre stato garantire la massima sicurezza possibile ai clienti, adottando metodi di crittografia estremamente aggiornati come il protocollo Extended Triple Diffie-Hellman (X3DH), l’algoritmo Double Ratchet e le pre-chiavi, integrati impiegando Curve25519, AES-256 e HMAC-SHA256 come primitive crittografiche.

Uno dei vantaggi che si aggiunge all’impiego di queste tecniche consiste nel salvataggio dei dati sul dispositivo stesso, e non su un server esterno: la cronologia viene perciò ad essere maggiormente protetta e più difficilmente penetrabile da attacchi estranei.

In aggiunta, anche nelle chiamate si ha una cifratura più consistente, che consente agli utenti di avere una maggiore privacy: requisiti indispensabili per tenere i propri progetti lontani da possibili tentativi di sabotaggio dalla concorrenza.

Per quanto riguarda il confronto con Telegram, pur essendo quest’ultimo altrettanto attento alla sicurezza dei dati degli utenti (vantando il superamento di moltissimi test in quest’ambito), Signal è un po’ più intuitivo nell’utilizzo e l’integrazione di chat segrete e chat “normali” risulta più omogenea.

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