La ricerca nel campo degli antibiotici è uno degli snodi fondamentali della ricerca in campo medico, infatti, negli ultimi anni la farmaco resistenza sviluppata dalla gran parte dei batteri, ha obbligato i ricercatori a concentrare gli sforzi per trovare nuovi principi attivi funzionanti contro i patogeni.

Negli ultimi anni la farmaco resistenza ha acquistato un ruolo gravoso, infatti a causa di un uso abuso degli antibiotici, siamo arrivati alla nascita di batteri super resistenti, ovvero in grado di degradare la maggior parte degli antibiotici presenti nel mondo.

Una problematica molto spinosa, che pone quindi davanti a una doppia scelta, infatti bisogna sposare un uso corretto degli antibiotici alla ricerca di nuovi principi attivi.

L’Halicin scoperto dall’intelligenza artificiale

I ricercatori del MIT hanno adoperato un nuovo approccio, infatti hanno deciso di usare dei calcoli predittivi in silicio, il che tradotto in linguaggio comune, indica l’uso di una rete neurale in grado di dedurre le caratteristiche chimiche e le interazioni biologiche delle molecole, in base alla loro composizione atomica e alla loro conformazione.

In questo caso la peculiarità indicata come target per la ricerca consisteva nella capacità della molecola di inibire la crescita batterica.

Per permettere ciò i ricercatori hanno addestrato il modello tramite 2500 molecole preesistenti, articolate in 1700 farmaci già approvati e altre 800 molecole naturali.

Dando in pasto al modello il Drug Repurposing Hub, un catalogo con oltre 6000 principi attivi con attività biologica sull’essere umano, esso ha individuato una molecola in grado di offrire attività battericida mai vista prima e diversa da tutte le altre,l’Halicin.

Per testare il principio attivo, i ricercatori lo hanno testato su animali infettati da Acinetobacter Baumanii, un batterio attualmente resistente a quasi tutti gli antibiotici conosciuti, l’Halicin ha eliminato il batterio in 24 ore.

Il principio d’azione è molto particolare, infatti questo antibiotico va ad intaccare il flusso di protoni dalla matrice mitocondriale allo spazio intermembrana, responsabile del gradiente elettrochimico necessario a produrre energia, così facendo alla cellula batterica viene a mancare l’energia necessaria per sopravvivere.

Come se non bastasse, i batteri trattati con questo antibiotico non hanno sviluppato alcuna resistenza, infatti gli Escherichia coli, sono stati trattati per 30 giorni e non hanno sviluppato resistenza alla Halicina, quando invece con la Ciprofloxacina ne bastavano appena 3 per renderli completamente resistenti.

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