virus tax bufala

Sebbene il web ha subito bollato la notizia di una possibile “virus tax” come bufala, a fronte di nessuna comunicazione ufficiale in merito da parte del Governo ci sentiamo di dirvi che per ora siamo al riparo. Ma accanto alle rassicurazioni a cui tutti gli Italiani aspirano, il Governo sta sostenendo spese ingenti per far fronte al Coronavirus e dovrà trovare una garanzia finanziaria adeguata.

Infatti, per mettere in atto le misure di contenimento dell’epidemia e al contempo garantire un sostegno economico alle famiglie in quarantena in tutta Italia, il Governo Conte si sta impegnando al massimo grazie anche al sostegno dell’Unione europea. Ma finita l’emergenza, a un certo punto i costi ragguardevoli necessiteranno dalle adeguate coperture economiche, e per questo si è ventilata l’ipotesi (ripeto, non contemplata dal premier) di una “virus tax”.

 

Virus Tax: conti correnti al sicuro ma lo spettro del 1998 è vicino

Sulla storia della tassa forzosa è dovuta intervenire il viceministro dell’Economia Laura Castelli:”abbiamo chiuso un decreto con le risorse deliberate dal Parlamento, che ha autorizzato uno scostamento dei saldi di bilancio di 25 miliardi. Chiunque voglia speculare con false notizie su eventuali tasse, si metta la mano sulla coscienza. In un momento particolarmente delicato per il Paese, mi sento di chiedere un aiuto anche al mondo dell’informazione per isolare le fake news. Noi, maggioranza e opposizione, stiamo collaborando, più che mai, per mettere in campo tutte le misure necessarie a fronteggiare gli effetti del coronavirus. Sia dal punto di vista sanitario, sia da quello economico. Faremo tutto quello che serve per sostenere l’Italia e gli italiani”.

Incassando le rassicurazioni del viceministro, tuttavia il ricordo dell’Eurotassa applicata dal Governo Prodi nel lontano 1998 è ancora troppo vivido. Dunque, mettendo da parte il termine virus tax, ci si chiede dove saranno trovate le coperture finanziarie usate per l’attuale emergenza.

Nella Manovra Fiscale era già previsto un aumento dell’IVA al 21% ma, detto che questo balzello non favorirà di certo i consumi, sicuramente ci vorranno altre misure apposite affinché il costo di questa terribile epidemia non gravi sulle tasche degli italiani.

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