La neoplasia è una produzione in eccesso di cellule, causata da batteri. I ricercatori dell’Università di Tel Aviv ne hanno studiato le tracce all’interno di una coda di dinosauro e ne hanno individuato un nesso con l’istiocitosi, che è una forma di tumore piuttosto rara, che può colpire però spesso i bambini di età inferiore ai 10 anni.

Ecco in che modo è avvenuta questa scoperta

In questa coda fossilizzata da ben 60.000 anni, appartenuta a un dinosauro di giovane età, nella prateria del Sud dell’Alberta, in Canada, è stato trovato un tumore che per tutto questo tempo si era conservato all’interno del fossile. Gli studi effettuati si trovano sotto la guida della dottoressa Hila May, facente parte del Dipartimento di Anatomia e Antropologia israeliano e sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports. Hanno collaborato al progetto anche Bruce Rothschild, professore dell’Università dell’Indiana, Frank Rühli, ricercatore dell’Università di Zurigo e Darren Tanke, esperto del Royal Tyrrell Museum of Palaeontology di Drumheller, che si trova per l’appunto in Alberta.

Analizzando le vertebre della coda, Tanke e Rothschild hanno notato che le cavità presenti in due segmenti di essa, erano particolarmente ampie. Nell’osservarle hanno notato una forte somiglianza con quelle prodotte invece dal raro tumore sopracitato, l’istiocitosi a cellule di Langerhans. Molto spesso questa malattia colpisce all’improvviso i bambini che vanno dai 2 ai 10 anni. Ad ogni modo questa malattia altrettanto spesso, allo stesso modo scompare da sola nel giro di qualche anno. Inviando le vertebre al Dan David Center for Human Evolution and Research, questi studiosi hanno anche potuto computerizzarla e ricostruire i vasi sanguigni che hanno alimentato questo tumore. Non era mai accaduto prima.

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