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TikTok è un’applicazione divenuta famosa non tanto per le sue funzioni, quanto perché è la prima volta che un social network cinese può mettere in pericolo i nostri dati personali. Sul piano pratico lancia la sfida direttamente ad Instagram, visto che in India il servizio è già più scaricato di quello targato Facebook, ma presto TikTok dovrà subire una trasformazione se vorrà diventare davvero un’app di livello globale.

Contando su una community molto giovane e coesa, TikTok è uno strumento altamente potente per influenzare i gusti e le opinioni del 30% di utenti con età inferiore ai 18 anni. Per questo l’app è stata bannata da alcuni paesi come India, Bangladesh ed Indonesia perché ritenuta un veicolo di cultura degradante e un’istigazione alla pedopornografia.

 

TikTok: tutti i pericoli del nuovo social che sfida Instagram

Proprio il largo consenso che ha nei giovani mette TikTok in cima alle ansie dei genitori e nella lista nera dei governi occidentali per problemi con la privacy. La società che detiene l’app si chiama ByteDance e segue le leggi commerciali e pubbliche della Cina. Dal punto di vista delle leggi americane, e di quelle europee in genere, si ritiene che l’applicazione violi sistematicamente il diritto alla privacy delle persone, perché effettivamente TikTok non divulga come vengono trattati i contenuti e da chi.

Tuttavia si è scoperto che chi controlla la scelta dei video da censurare ha messo il ban su ogni clip che menzioni Piazza Tienanmen, l’indipendenza tibetana o il gruppo religioso bandito dal Falun Gong. Quindi è aumentato in questi mesi il sospetto che i dati degli utenti e le decisioni sui contenuti che girano su TikTok fanno capo alla politica del governo cinese.

Se l’azienda cinese ha rassicurato gli utenti sul fatto che i dati sono archiviati negli Stati Uniti, a Singapore e non in Cina, una class action contro TikTok attivata da una studentessa americana aprirà un dibattito molto interessante. La ragazza sostiene che la piattaforma abbia trasferito i suoi dati sui server cinesi a sua insaputa e senza consenso, e se ciò fosse dimostrato tutte le app cinesi con un cospicuo numero di utenti americani avrebbe di cui preoccuparsi.

 

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