Negli ultimi mesi la vicenda Chernobyl sta assumendo contorni sempre più precisi. Senz’altro l’attenzione mediatica accordata al disastro è aumentata esponenzialmente nell’ultimo periodo, grazie alla serie originale HBO che ha ripreso le fila della vicenda, fornendo maggiori dettagli a chi ne è stato testimone da lontano ma anche facendola conoscere a chi l’ha appresa soltanto indirettamente.

Questa attenzione è sfociata inoltre in un maggior interesse delle autorità. Da questo momento il modo di percepire quanto avvenuto non sarà più lo stesso. Da qualche settimana sono disponibili alla consultazione alcuni documenti ufficiali, tenuti top secret fino a poco tempo fa, in cui si testimonia meglio che con qualsiasi altro mezzo l’agghiacciante gestione del disastro da parte delle autorità di quella che all’epoca era l’URSS.

Chernobyl, la verità che non vorreste conoscere sulla gestione dell’incidente

Centinaia di documenti, note e provvedimenti del Politburo sono stati resi noti ora, a distanza di 33 anni. L’intento? Quello di fornire un’ulteriore prospettiva su quello che è stato uno dei grandi tentativi di insabbiare le conseguenze di un disastro senza precedenti.

Uno dei documenti più sorprendenti mostra un decreto fatto approvare in tempi record, mentre gli ospedali si affollavano sempre più con pazienti aventi chiari segni di malattia da radiazioni. Il provvedimento consisteva nell’aumentare tempestivamente la soglia legale di tolleranza alle radiazioni, per considerare nella norma determinate esposizioni.

Questo non ha fatto altro che creare un netto contrasto tra le direttive dal governo e le necessità reali della popolazione: il tutto volto a mettere quanto più possibile sotto il tappeto l’effetto, non solo immediato, di una delle più grandi tragedie nella storia dell’umanità.

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