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Dagli Stati Uniti arriva una storia interessante sul colosso dell’e-commerce, Amazon, e un paio di suoi dipendenti. La storia ha radici non troppo recenti, ma al pubblico è arrivata da poco per via dell’azione intrapresa nei confronti dei due da parte della società. I due in questione hanno denunciato il comportamento del datore di lavoro in merito al cambiamento climatico, ma anche rispetto alle minacce personali ricevute.

Cosa c’entra Amazon con il cambiamento climatico? Tralasciando che un colosso di tali dimensioni quasi sicuramente da qualche parte potrebbe avere dei punti deboli, volente o nolente, il discorso è un altro. Apparentemente il colosso sostiene l’esplorazione da parte di compagnie petrolifere e di gas attraverso il cloud compunting. Questa attività non è stata vista di buon occhio dai due dipendenti in questione i quali hanno pensato di denunciare il tutto al The Washington Post.

 

Amazon e la lotta per il clima

Nel fare questo, i dipendenti hanno sostanzialmente violato il regolamento interno di Amazon. Questa la dichiarazione rilasciata da un portavoce della compagnia: “La nostra politica in materia di comunicazioni esterne non è nuova e riteniamo che sia simile ad altre grandi aziende. Di recente abbiamo aggiornato la politica e il relativo processo di approvazione per rendere più semplice la partecipazione dei dipendenti ad attività esterne come discorsi, interviste con i media e uso del logo dell’azienda. Come per qualsiasi politica aziendale, i dipendenti possono ricevere una notifica dal nostro team delle risorse umane se veniamo a conoscenza di un’istanza in cui una politica non viene seguita.”

Ovviamente la dichiarazione di Amazon fa riferimento alle azioni dei due sopracitati e non delle azioni di cui è accusata. In un mondo che si sta sempre più scoprendo ambientalista, prima o poi sarà chiamata da qualcuno per delle spiegazioni, ma per il momento non spetta a noi giudicare.

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