lampi gamma

I lampi gamma, o più precisamente lampi di raggi gamma, sono classificati come uno dei fenomeni dell’Universo a più alta concentrazione di energia. Non è ancora certa l’origine di un’esplosione di questa potenza, ma si ritiene che i responsabili possano essere Supernovae e buchi neri.

Nonostante non siano così rari nell’Universo, scorgerli nella vastità dello spazio non è facile, più che altro riusciamo quasi sempre a capire che dei lampi gamma ci sono stati dai residui del loro passaggio. Ma la notizia è che un team internazionale di scienziati, tra cui molti ricercatori di diversi istituti italiani ha osservato due “gamma ray burst” dalla terribile potenza quasi in diretta. Contenenti fotoni ad altissima energia, i responsabili della scoperta hanno pubblicato i risultati delle loro rilevazione sulla rivista Nature.

 

Lampi Gamma: osservati due fenomeni distruttivi ad alta energia

Per capire quanto sono potenti i lampi gamma vi basterà considerare che possono rilasciare in un secondo l’energia che il Sole produce in tutto il suo ciclo di vita. In più si è stimato che sono così potenti da illuminare praticamente l’intero Universo visibile. La possibilità di rilevare un loro passaggio in una determinata regione di spazio ci viene dalla sua coda, la cosiddetta afterglow, la quale è una scia contenente fotoni di diversa lunghezza d’onda, dalle radio ai raggi gamma, del carico di oltre centinaia di Gigaelettronvolt.

Come detto non sono fenomeni rari ma è molto difficile prevedere dove si formeranno nella vastità dell’Universo. Un punto fermo nell’osservazione del fenomeno è che spesso provengono da galassie solitamente molto lontane, come quello avvenuto a una distanza di oltre 13 miliardi di anni luce dal nostro pianeta.

Una delle ipotesi più accreditate per l’origine dei lampi gamma è lo scontro tra stelle di neutroni o l’esplosione di Supernovae da stelle giganti. Queste ultime sono responsabili della formazione di un buco nero al centro della deflagrazione, e tutto il materiale che non partecipa alla formazione del buco viene poi risucchiato in un disco di accrescimento.

Il primo lampo registrato risale al 20 luglio 2018, quando il telescopio Hess ha osservato l’afterglow del Gamma Ray Burst 19072B. Successivamente è arrivata la seconda rilevazione nel 2019 del GRB 190114C ad opera del telescopio Magic. A guidare entrambe le osservazioni sono stati dei satelliti della Nasa posti in orbita appositamente per ascoltare raggi gamma provenienti dallo spazio. I due eventi avevano energie comprese tra i 200 e i mille miliardi di elettronvolt, e come spiega Elisa Bernardini del progetto Magic, sono:”di gran lunga i fotoni a più alta energia mai osservati da un gamma ray burst.

In conclusione, GRB190114C è stato emesso a circa quattro miliardi di anni luce di distanza dalla Terra, mentre GRB180720B arriva da circa sei miliardi di anni luce.

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