Dopo alcuni esperimenti, trapelate le prime immagini del nuovo robot volante a forma di pesce che può innalzarsi fino a 26 metri dopo il lancio. L’intento è realizzarne tanti da posizionare sott’acqua nella speranza di poter aiutare in caso di disastri ambientali.

Il dispositivo utilizza un semplice sistema di combustione. Quest’ultimo spinge l’acqua come un getto che spinge il robot fino a 26 metri. Il progetto è un’idea degli ingegneri dell’Imperial College di Londra. La tecnica di propulsione è così efficace che è persino in grado di funzionare con acque particolarmente mosse. Ciò significa che potrebbe raccogliere campioni di acqua in ambienti difficili, come inondazioni o fuoriuscite di petrolio nell’oceano.

“Questo tipo di robot a bassa potenza e senza tether potrebbe essere davvero utile in ambienti particolari. Soprattutto quelli che normalmente richiedono tempo e risorse per essere monitorati“, ha affermato Raphael Zufferey, un ingegnere aeronautico che ha lavorato sul dispositivo. I dettagli sono stati pubblicati sulla rivista accademica Science Robotics. Il ricercatore Mirko Kovac ha spiegato che la sfida più grande nello sviluppo di un robot del genere è stata quella di realizzare un robot volante così piccola.

Test superati per il nuovo robot volante che salta fuori dall’acqua raggiungendo quasi trenta metri d’altezza

La transizione acqua-aria è un processo ad alta intensità di energia, che è difficile da realizzare su un veicolo su piccola scala che deve essere leggero. Utilizzati prodotti chimici reattivi all’acqua per ridurre i materiali che il robot deve trasportare. La camera si riempie passivamente e l’acqua ambientale funge da pistone. “Possiamo creare un ciclo di combustione completo con una sola parte mobile, che è la pompa che mescola l’acqua con il carburante”.

Il robot è stato testato in un laboratorio, in un lago e in un serbatoio per testare le sue capacità in diverse condizioni. Ora passerà alla fase successiva di sviluppo, con la speranza di costruire un sistema che possa essere utilizzato nel mondo reale per raccogliere campioni d’acqua dalle zone disastrate. Il team di Imperial ha collaborato con i laboratori federali svizzeri per la scienza e la tecnologia dei materiali per iniziare le prove sul campo in una vasta gamma di ambienti.

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