microsoft windows 7

Per gli amanti del sistema operativo Windows 7 arriva una tegola niente male, poiché presto dovranno fare i conti con il passare del tempo e con le leggi spietate del mercato. Microsoft smetterà di supportare l’OS a fine 2019 o al massimo nelle prime settimane del 2020.

Non si tratterà di una svolta indolore, e tuttavia necessaria, visto che Seven è stato forse uno dei sistemi meglio riusciti dell’azienda di Redmond dal lontano Windows Xp. Le tantissime società che avevano faticosamente abbandonato proprio Xp per Seven, ora dovranno per forza di cose adeguarsi all’adozione di Windows 10 per essere sicuri di ricevere patch di sicurezza e aggiornamenti.

 

Addio Windows 7: sarà necessario migrare a Microsoft Windows 10

Nel mondo di oggi purtroppo non ci si può permettere di tralasciare la sicurezza informatica della propria infrastruttura aziendale, pertanto scegliere Windows 10 sarà quasi obbligatorio. Piuttosto il dilemma verterà sul semplice aggiornamento di sistema o sul cambio di hardware. Mantenere le attuali macchine con Windows 7 è altresì un’opzione pericolosa, poiché presto i produttori di hardware e software non saranno più compatibili con Seven. Lo stesso Office 2019 potrebbe funzionare solo su Windows 10.

Se vi siete rassegnati al passaggio a Ten, allora sappiate che il periodo gratuito per farlo è finito da un pezzo, dunque sia privati che aziende devono ora pagare le licenze. Mentre i primi se la possono cavare con una licenza Home da 145 €, in ambito aziendale è possibile optare per le licenze di Windows 10 Pro e Windows 10 Enterprise con costi che variano a seconda delle grandezza e delle esigenze delle aziende. Ad esempio, una licenza di Windows 10 Pro ha un costo di 259 €, mentre le licenze di Windows 10 Enterprise hanno costi da definire insieme a Microsoft.

A livello hardware non ci sono grandi differenze tra Windows 7 e Windows 10, ma la compatibilità delle periferiche e delle varie componenti aggiuntive è un terreno tutto da esplorare. Stesso discorso per gli applicativi privati che potrebbero incontrare difficoltà nella migrazione al nuovo OS. Si consiglia di valutare sistemi di virtual machine per far girare i software senza incontrare problemi.

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