smartphone radiazioni

Nuove indiscrezioni si fanno spazio nel mondo dei telefonini e questa volta sotto la visione scientifica. L’argomento in voga al momento è quello delle radiazione emesse dagli smartphone che torna a farsi protagoniste di molte discussioni, ma soprattutto dubbi degli utenti condividi anche online.

Non è un mistero che gli attuali smartphone, in determinate situazioni, producano delle radiazioni: sì, non è una fake news. Nonostante ciò, anche qui bisogna saper scindere la verità dalle diverse sciocchezze che circolano sui social network e per farlo non è che necessario conoscere le basi di questi fenomeni.

Radiazioni emesse dai telefonini: sono pericolose per l’uomo?

Quando si sente il termine “radiazioni” è luogo comune pensare a qualcosa di negativo. Esistono, però, diversi tipi di radiazioni e non tutte provocano problemi. Un esempio? Vi sono i Raggi X e le onde Gamma che provocano mutazioni genetiche del DNA e poi vi è questo altro tipo di radiazioni che, invece, è di tipo non ionizzante e non provoca questi danni.

L’unico rischio legato alle radiazioni prodotte dagli smartphone riguarda il surriscaldamento dei tessuti che, però, accorre solo dopo usi veramente prolungati e persino esagerati.

Non bisogna, perciò, nutrire paura in merito a questi fenomeni anche perché ogni dispositivo, per poter essere venduto, deve rispettare dei parametri ben delineati e appositamente fissati per essere sicuri. Tra questi troviamo i valori SAR che misurano il tasso d’assorbimento specifico delle energia dai tessuti del corpo umano. Affinché uno smartphone possa essere ritenuto ottimale e, quindi, possa essere venduto, questo non deve oltrepassare la soglia limite dei 2 watt per chilogrammo.

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