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Un equipe di ricercatori guidati dal professor S. Dreizler ha fatto in questi giorni una scoperta eccezionale. E’ stato infatti rinvenuto un pianeta extrasolare con caratteristiche simili al nostro pianeta che in un futuro potrebbe diventare la nuova Terra. Questo sarebbe sito a soli 12 milioni anni luce da noi, distanza irrisoria se confrontata con altri pianeti scoperti ma ugualmente irraggiungibile con le attuali tecnologie.

L’importate ricerca condotta sulla stella Gliese 1016 ha portato a scoprire ben tre pianeti di cui uno si trova ai limiti della zona abitabile circumstellare. Vale a dire quella fascia all’interno della quale ci sono buone probabilità che un pianeta presenti acqua liquida sulla sua superficie. Il suo nome sarebbe Gliese 1016 d e sarà sicuro al centro dei riflettori degli scienziati nei prossimi anni.

La nuova Terra: alla scoperta di Gliese 1016 d

La scoperta, avvenuta grazie alla guida dell’Università Georg-Augus di Gottinga è stata effettuata mediante una tecnica innovativa. Si è infatti deciso di non utilizzare la “classica” tecnica del transito ma quella della velocità radiale. Mediante lo spettrografo HARPS (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher) si sono misurate le “osciallazioni” della stella correlate all’integrazione gravitazionale tra le stella e i pianeti contenuti nella sua orbita.

Lo strumento, situato nell’Osservatorio di La Silla, in Cile ha permesso di determinare una serie di informazioni dettagliate sulla nana rossa Gliese 1016. La stella sarebbe infatti notevolmente più piccola e fredda del nostro Sole, rendendo i pianeti circostanti “ospitali“. Stando a quanto scoperto quello più simile alla Terra dovrebbe essere Gliese 1016 d, ossia il più esterno dei tre.

Questo sarebbe in grado di compiere un orbita completa intorno al suo “Sole” in soli 13 giorni, corrispondenti quindi ad un anno sul nostro pianeta e avrebbe una massa di 1.68 volte quella del nostro pianeta. Il pianeta intermedio, Gliese 1016 c sarebbe leggermente più grande, con una massa di 1,75 volte la Terra e compierebbe l’orbita in soli 6,7 giorni.

L’ultimo, Gliese 1016 b, si trova invece troppo a ridosso della sua stella e le sue temperature potrebbero essere troppo elevate per permettere la vita. E’ tuttavia quello con dimensioni più simili alla Terra e compie un orbita in soli 3,1 giorni. 

Rispetto alle nane rosse studiate fino ad oggi, Gliese sarebbe molto più simile a Proxima Centauri, astro distante solo 4 milioni di anni luce dal nostro Sistema Solare. Infatti solitamente questi tipi di stella hanno una potenza devastante, in grado di cancellare le atmosfere dei pianeti circostanti.

Nonostante la distanza di 12 milioni di anni luce si prevede che in un futuro, con le adeguate tecnologie, si possa esplorare uno dei pianeti. Per raggiungerlo al momento servirebbero 3000 anni, tuttavia a breve potremo fare affidamento sul super Telescopio Jamess Webb.

 

FONTEscienza fanpage
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