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Sapere esattamente dove ti trovi nello spazio, comunque rispetto ad altri corpi, è sicuramente un problema non banale. La NASA sceglie una decina di progetti scientifici e tecnologici da portare sulla superficie della Luna. Questo sicuramente sarebbe utile sulla Luna, ma un quarto di milione di miglia fa molta differenza per un sistema che si basa su timing preciso e misura del segnale.

Eppure non c’è nulla che teoricamente impedisca di misurare i segnali GPS. I nostri dispositivi sono calibrati per rilevare e calcolare i segnali dai satelliti noti per essere in orbita sopra di noi ed entro un certo intervallo di distanze. Il tempo per il segnale che ci arriva dall’orbita è una frazione di secondo, mentre su o vicino alla Luna ci vorrebbe forse un intero secondo e mezzo.

La NASA al lavoro su un GPS lunare

Potrebbe non sembrare molto, ma fondamentalmente influisce sul modo in cui i sistemi di ricezione e elaborazione devono essere costruiti. Questo è esattamente ciò che il team della NASA Goddard ha affrontato con un nuovo computer di navigazione. Utilizza un’antenna speciale ad alto guadagno, un orologio super preciso e altri miglioramenti rispetto al precedente sistema GPS spaziale NavCube.

L’idea è di usare il GPS invece di fare affidamento sulla rete di sistemi di misurazione terrestri e satellitari della NASA. Quest’ultimi devono scambiare dati con il veicolo spaziale e consumare preziosa larghezza di banda e potenza. Liberare quei sistemi potrebbe consentire loro di lavorare su altre missioni.

Il team spera di completare l’hardware lunare di NavCube entro la fine dell’anno e quindi di trovare un volo sulla Luna per testarlo il prima possibile. Fortunatamente, con Artemis che guadagna la trazione, sembra che non ci sarà carenza di quelli.

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