TIM Olivetti Museo del Novecento
Se c’è un brand che in Italia e nel mondo evoca gli anni ruggenti dell’industria del nostro paese è senz’altro Olivetti, il secolare marchio sempre in prima fila nel campo della ricerca e innovazione. Questa settimana è stata storica per il brand acquistato nel 2003 da TIM, poiché a Milano ha aperto la mostra “Olivetti, una storia di innovazione” presso il Museo del Novecento. Promossa in collaborazione con la relativa Associazione Archivio Storico e dalla Fondazione Adriano Olivetti, l’iniziativa fa parte di un ricco programma di eventi dedicati all’innovazione tecnologica realizzati dall’azienda in occasione della Milano Digital Week, di cui è partner.

Olivetti Lettera 22

L’esposizione, aperta gratuitamente al pubblico fino al 14 aprile, rappresenta il percorso glorioso di oltre un secolo d’impresa, con uno spazio espositivo ricco di elementi che hanno scandito la storia dell’azienda improntata all’innovazione. Manifesti, locandine pubblicitarie di Giovanni Pintori e altri importanti artisti, fotografie uniche e prodotti iconici come le celebri macchine per scrivereLettera 22” e “Valentine”, proseguendo fino al mondo digitale del “Form 200“, il registratore di cassa connesso alla rete realizzato grazie all’Olivetti Design Contest rivolto agli studenti delle maggiori università europee di design.

 

Olivetti: una storia industriale che riflette il nostro Paese

La produzione olivettiana si è sempre distinta per il carattere unico delle creazioni, coniando un nuovo rapporto uomo-macchina innovativo prima ancora dell’arrivo delle tecnologie digitali. L’architettura, il design, la grafica, la pubblicità hanno contribuito a formare un modello aperto di impresa, influenzando la cultura visiva dell’Italia del dopoguerra. Nel guardare a un passato di un grande progetto visionario, la mostra ci porta nel presente di un’azienda che continua ad innovare con i suoi prodotti e servizi digitali attuali.

Secondo Gaetano di Tondo, direttore Comunicazione e Relazioni Esterne e Presidente dell’Associazione Archivio Storico Olivetti, “la parola innovazione da sempre ha giocato un ruolo fondamentale nell’evoluzione dell’azienda, oggi protagonista della Digital Transformation che caratterizza il nostro tempo. La visione storica della relazione fra uomo, industria e architettura ci conduce al cuore digitale di Olivetti attraverso la scuola digitale, lo smart working, le smart city, fino all’affascinante mondo dei Big Data”.

Alla domanda su chi sia oggi il nuovo Adriano Olivetti rispondiamo che oggi è chi crede che giustizia, responsabilità, sostenibilità, progresso e innovazione a misura d’uomo, siano questioni ancora irrisolte alle quali è urgente dare una risposta”. Questo è il pensiero di Beniamino de’ Liguori Carino – segretario generale della Fondazione Adriano Olivetti. “Olivetti oggi siamo tutti noi. Se Ivrea città industriale del XX secolo è diventata Sito UNESCO lo deve proprio alla visione di Adriano: icona del Made in Italy, modello di riferimento per l’Italia che produce e progetta il futuro”.

Anna Maria Montaldo, direttrice Area Polo Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Milano, commenta così l’iniziativa: “Olivetti è una bellissima storia del Novecento italiano che dialoga nelle forme e nei contenuti con le opere della nostra collezione e con lo spirito del museo”.

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