dvtb2

Lo storico passaggio, da analogico a digitale del 2008, ha portato un profondo cambiamento nel mondo di vedere la TV. Prima del 2008, non si usava nessun apparecchio aggiuntivo, si vedevano tutti i classici canali in chiaro tramite analogico, nelle vecchie tv a tubo catodico.

Dal 2008, è scomparso il segnale analogico, e si è iniziato a dover utilizzare un decoder, il digitale terrestre per poter vedere la tv. A esso, poi poteva essere inserita una card per Sky o Premium per vedere i canali pay tv.

Ovviamente, avere un decoder sempre connesso alla tv è scomodo, quindi le varie multinazionali si sono messe al lavoro per creare nuove tv, più performanti e col digitale terrestre incluso. Ed è così che si è dimenticati del segnale analogico e dei decoder, grazie all’utilizzo delle nuove tv a schermo piatto, LCD o LED, con tutto già integrato.

Oggi, però potrebbe esserci un nuovo cambiamento. Con il possibile futuro sbarco della connessione 5G, anche in Italia ci sarà un “upgrade” dal punto di vista del digitale terrestre, che utilizzerà MPEG4 per trasmettere le frequenze dei canali.

Quindi si passa dal DVB-T attuale, al DVTB2 futuro. Sarà possibile usarlo dal 2020 e sarà obbligato ed entrarà in vigore nel 2022.

Molte tv, soprattutto quelle meno recenti e comprate prima del 1 Luglio 2016, non sono idonee a supportare questo nuovo digitale, dal sistema complesso. È necessario quindi capire se il televisore supporta lo standard DVB-T2 e il codec H265/HEVC. Da ricerche fatte per ora 9 TV su 10 non lo supportano.

Cosa succede se la Tv non è supportata

In caso la TV non supporta il nuovo digitale terrestre, non ci sono particolari problemi e non si deve cambiarla. Basta acquistare un particolare decoder, di cui ancora non si sa il prezzo, e collegarlo alla tv, così che non bisogna fare ingenti spese per comprare una Tv adeguata.

I vantaggi di questo passaggio

Nel concreto, grazie a questo passaggio di digitale, si liberano le frequenze radio occupate dalla connessione 4G LTE e 5G. Questo porta a migliorare sia la velocità con suddette connessioni, sia la qualità della Tv e del segnale visivo che raggiungerà livelli di definizione di immagini altissimi. Oltre ai vantaggi dal punto di vista tecnologico, il cambiamento non porterà solamente maggiore qualità visiva, ma potrebbe aiutare anche a rivitalizzare un mercato in difficoltà: nei primi sei mesi del 2017 infatti si è registrato il 10% in meno di televisione vendute, probabilmente causa una crisi lavorativa sempre maggiore.

Articolo precedenteWhatsApp, sorpresa per tutti: in arrivo una versione alternativa della chat
Articolo successivo3 Italia: la ALL-IN Power è in scadenza, ancora poco tempo per 50 giga in 4G a tutti