guadagnare con ransomwareUn ransomware virus è, per definizione, un sistema di infezione che prende di mira i file dell’utente applicandovi un livello avanzato di protezione che si inibisce soltanto dopo l’avvenuto pagamento di un corrispettivo in denaro al malfattore (generalmente in criptovaluta).

Da qui a pensare di farne un vero e proprio business passa un oceano di considerazioni. Un semplice backup periodico in locale o sul cloud potrebbe salvarci da questa pericolosa minaccia e l’esasperazione di non avere la certezza di poter riavere indietro i nostri file ci porta, spesso e volentieri, a sottostare al ricatto.

Ciononostante, accanto alla più classica delle truffe come quella dei Galaxy S9, si colloca un sistema che fa paura ed impensierisce anche le più alte istituzioni statali, al punto da metterle in ginocchio. Questo è quel che è successo negli States, dove i PC del governo di Atlanta sono stati infettati da SamSam, un applicativo in circolazione dal 2015 e protagonista di un riscatto record.

 

Ransomware: il nuovo business degli hacker

L’azienda di sicurezza Sophos Securities ha condotto l’analisi sul ransomware SamSam, reduce dall’incredibile ondata di infezioni governative ai PC. Secondo la stima, il suo creatore avrebbe guadagnato qualcosa come 5,9 milioni di dollari. Una cifra a sei zeri che farebbe impallidire chiunque.

Le autorità sono convinte del fatto che dietro l’attacco ci sia un’unica persona, reduce dal compimento di 233 azioni cyber criminali con prezzo medio sui 50.000 dollari ad operazione (lo sappiamo, i conti non tornano ecco perché parliamo di media). Il punto massimo è stato toccato a dicembre 2017, per una richiesta che ha previsto il pagamento di ben 64.000 dollari americani.

Negli ultimi 3 anni SamSam è mutato in 3 versioni, ognuna delle quali si è aggiornata con speciali opzioni di sicurezza aggiuntive che, al momento, garantiscono lauti guadagni al creatore, che resta lontano dai guai ma comunque sotto i riflettori delle autorità. Bel modo di diventare milionario. O forse no.

Articolo precedenteI prossimi iPhone perderanno un componente essenziale, arriva la conferma
Articolo successivoApple: come arrivare al bilione di dollari nonostante alcune scelte poco lungimiranti