Wind, Tre Italia, Vodafone e Tim
Non sempre è sufficiente munirsi di una buona offerta telefonica e della pazienza di ricaricare il credito ad ogni scadenza. Spesso, infatti, bisogna fare attenzione a dei servizi, non richiesti dall’utente in maniera consapevole, con cui dei providers riescono a consumare tutti i soldi presenti su una sim card.

Di cosa stiamo parlando? Dei servizi a pagamento, quelli cosiddetti non richiesti e che comportano un pagamento settimanale di un canone di abbonamento molto elevato (anche 5 € a settimana), in cambio di servizi irrisori e spesso nemmeno utili : oroscopi, notizie sportive o di cronaca rosa, semplici giochi, offerte etc..

Tali servizi si attivano in maniera quasi inconsapevole, spesso navigando su siti web che si mantengono con banner e annunci pubblicitari. Ciò che succede è che, scorrendo il pollice sullo schermo dello smartphone, spesso si pigia – senza rendersene conto – su uno di questi banner. A questo punto il gioco, per sfortuna del malcapitato, è fatto: si aprono in rapida successione una serie di pagine pop up che indirizzano ad un qualche sito con altre pubblicità. Se la navigazione avvenisse su pc non ci sarebbe problema: basterebbe un servizio di blocco delle pubblicità per impedire che tali siti si aprano e attivino automaticamente antipatici abbonamenti succhia soldi.

Tuttavia, spesso si ricorre al proprio smartphone per esplorare la rete, e qui non ci sono altrettanti sistemi di “protezione della navigazione” : l’unico modo per eliminare tali fastidiosi balzelli sul credito telefonico è quello di rivolgersi all’assistenza del proprio operatore telefonico come TIM, Wind, Tre e Vodafone.

Wind, Tre Italia, Vodafone e Tim: ecco come svuotano il credito

Nessun operatore, infatti, è al sicuro da tale problema : si va dai grandi della telecomunicazione come Wind, Tre Italia, Vodafone, Tim, a compagnie meno usate ma comunque ben presenti sul mercato, come PosteMobile, Tiscali e Fastweb mobile : le pagine pubblicitarie non fanno preferenze, hanno bisogno di una preda per sfamare il proprio desiderio di credito. Ecco allora che si rende necessario contattare le varie assistenze : se per l’operatore mobile di Poste Italiane è sufficiente connettersi al sito web MobilePay per richiedere di disattivare i servizi non richiesti, con Tim e Wind ad esempio si può contattare il numero telefonico gratuito (119 e 155 rispettivamente) per parlare con un operatore il quale disattiverà i fastidiosi servizi.

Non solo è possibile disattivare tali servizi, ma grazie alle battaglie delle associazioni consumatori è anche un diritto dell’utente chiedere il rimborso di tutte le spese accreditate non richieste, senza ulteriori sovrapprezzi; ancora una volta, bisogna fare riferimento ai numeri di assistenza gratuiti del proprio operatore.

Se da un lato quindi l’utente è esposto a questo fastidio e non richiesto servizio, egli ha anche a disposizione una potente arma, ovvero il blocco imposto dal proprio operatore a tutti i servizi in abbonamento, ed il rimborso completo del danaro perso in questa subdola maniera ad opera dei siti web fraudolenti.

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