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Che non corra buon sangue tra Whatsapp e le istituzioni europee è cosa risaputa. Da oggi però si aggiunge un nuovo capitolo ad una lunga storia di tira e molla. L’app di messaggistica di Facebook – insieme a Skype – è stata richiamata dall’Unione Europea in un documento in cui vengono richieste regole più stringenti in campo di privacy per le diverse attività di messaggistica.

La controversia che viene sottolineata ai piani alti di Bruxelles è che queste due chat ancora non rispettino le regolamentazioni riguardo la sicurezza a cui sono invece soggette le compagnie che offrono servizi telefonici. Ad esempio, uno dei punti focali riguarda la localizzazione che tramite l’applicazione può essere condivisa online. Secondo gli esperti questa funzione non è ancora associata ad una protezione totale che garantisca la sicurezza dell’utente.

Sotto la lente d’ingrandimento anche il rapporto che la stessa chat ha avuto in relazione con le compagnie telefoniche, togliendo di fatto una buona parte del mercato a queste attraverso l’utilizzo di una chat del tutto gratuita.

Nel documento emerso da Bruxelles si evidenzia la necessità di arrivare ad una nuova legislazione in merito a tutte le nuove piattaforme di messaggistica per far rispettare loro un codice comune ed unico. Per quanto concerne la posizione di Whatsapp – su cui ricordiamo già il mese scorso vi si era consumato un forte contenzioso – l’UE, se dovesse passare un titolo ufficiale, non potrebbe a quel punto escludere sanzioni in caso di mancato rispetto delle regole. Le sanzioni d’altronde erano già state ventilate nel caso dello scambio di dati tra Facebook e Whatsapp stessa, caso che poi si è risolto con la vittoria da parte dell’Europa.

 

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