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Una mappa svela 180 nuove aree cerebrali

Una nuova mappa del cervello in alta risoluzione è stata pubblicata sulla rivista Nature. Di particolare ha l’aver scoperto 100 regioni finora sconosciute della corteccia cerebrale, l’area responsabile tra le altre funzioni del linguaggio, della percezione sensoriale e del pensiero astratto.

La maggior parte delle mappe esistenti riflettono una funzione neurologica specifica e si basano sullo studio di un piccolo numero di ricercatori. Cosa che un team della Medical School della University of Washington ha cercato di ribaltare. Inerente allo Human Connectome Project, finanziato dal governo degli Stati Uniti, i ricercatori guidati da David Essen hanno creato una mappa grazie a diversi tipi di scansioni cerebrali di 210 adulti sani. Dividendo ciascun emisfero in 180 specifiche aree corticali, Matthew Glasser, un altro autore dello studio, ha sottolineato che le aree individuate finora sono suscettibili di essere anche più numerose in futuro. “Non ci aspettiamo di essere al numero definitivo. In alcuni casi, abbiamo identificato un’area della corteccia che probabilmente può essere suddivisa, ma non siamo in grado di definire in modo sicuro questi confini con le informazioni e le tecniche attuali“, ha spiegato Glasser.

Il suo lavoro ha diviso, dunque, ciascun emisfero in 180 specifiche aree corticali, 97 delle quali sono stati descritte per la prima volta. La regione 55b, ad esempio, viene attivata quando qualcuno sta ascoltando una storia, mentre altre contengono una visualizzazione dettagliata o un controllo totale su qualsiasi tipo di movimento del corpo. Gran parte delle regioni, infatti, non esercitano una sola funzione, ma coordinano le informazioni provenienti da fonti diverse per regolare comportamenti complessi. “Questo importante passo avanti tanto atteso ci permette di avere un atlante di riferimento che permetterà ai ricercatori interessati alla struttura del cervello, alle funzioni e al lavoro sulla connettività un quadro comune“, affermano gli scienziati Thomas Yeo e Simon Eickoff in un articolo apparso su Nature che accompagna lo studio.

I ricercatori sottolineano che il lavoro permetterà al resto della comunità scientifica di avanzare nella comprensione dei disturbi come l’autismo, la schizofrenia e l’epilessia. Grazie alla nuova mappa dettagliata, gli scienziati saranno in grado di comprendere le differenze tra il cervello dei pazienti affetti da queste malattie e le persone sane.

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