Tra una manciata di giorni festeggeremo un compleanno speciale. Era il 23 luglio del 1985 quando, a New York, nasceva una nuova tecnologia. Amiga, rivoluzionaria per quei tempi, ma già al suo esordio con un testimone d’eccezione, Andy Warhol. A lui, infatti, si deve il ritratto della cantante dei Blondie, Debbie Harry, che prese vita nel genio artistico del suo tipico stile. E proprio questi scatti rielaborati dall’artista con il computer Amiga furono anche le sue ultime creazioni.
Uno scatto e poi il tocco magico del software. Quello fu il primo vagito del computer Amiga 1000 ed il software usato da Warhol il suo punto di forza. Un vero e proprio guanto di sfida che cercava di farsi spazio fra altri giganti, come Apple ed il suo neonato MacIntosh.
La piattaforma Amiga fu ideata da Hi-Toro, una compagnia stelle e strisce nata dalle menti di informatici ed ingegneri. L’azzardo dell’epoca era quello di voler ideare una macchina da gioco dalle capacità grafiche e sonore. Ma il progetto era destinato a crescere. Hi-Toro, infatti, incorporò alla console altre caratteristiche tipiche di un comune computer. Stava nascendo, quindi, Amiga, ovvero Advanced Multitasking Integrated Graphics Architecture.
Il destino di Hi-Toro, poco più tardi, si unì a quello di un’altra casa produttrice informatica. Chi non ricorda, infatti, la Commodore? Era il momento della cresta dell’onda del C64), uno dei capisaldi delle generazioni che hanno avuto l’onore di premere i primi tasti sul fatidico computer.
La piattaforma raccolse consensi. Il pubblico di esperti la osannò, ma gli amministratori di Commodore la condussero ad una inesorabile bancarotta nel 1994. Oggi, però, il nome di Amiga è strettamente legato a quello di giochi come Civilization, The Settlers, Wings, Arabian Nights, Monkey island e Sensible Soccer.
I 30 anni di Amiga il Computer History Museum lo festeggia organizzando una serie di iniziative ed eventi in tutto il mondo. Una rinascita già avviata nel 2000 con l’azienda Amiga Inc. e che, oggi, vedrà in Commodore e Amiga la seconda nuova vita nelle forme e le caratteristiche del dispositivo più usato, uno smartphone. Dal nome, anch’esso “amichevole” di Pet.