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Viviamo in un’epoca in cui si vive perennemente connessi alla rete, sia per piacere, sia per cercare notizie o anche per lavorare, ma stiamo vivendo un nuovo tipo di piccola rivoluzione, quella delle smart-tv che stanno sempre più abbandonando la classica logica del “guardare solo i programmi trasmessi”, per dirigersi verso la nuova logica del “non è una semplice tv”, ovviamente, i big dell’informatica cercano di speculare su questo, vediamo come funzionano le principali novità introdotte negli ultimi periodi!

All’inizio di tutto c’è stato il DLNA, ancronimo di “Digital Living Network Alliance”, era un primo tentativo di creare quello che noi oggi conosciamo come Chromecast (il quale è solo il più famoso!), in effetti però, non si trattava di un dispositivo, ma di uno standard nato nel 2003 il quale era stato elaborato da almeno un centinaio di aziende, tali aziende fanno ancora parte di questo consorzio e sfornano moltissimi devices compatibili, ma come funziona?

Beh, talmente semplice che ci si chiede come sia possibile fare una cosa tanto potente ma allo stesso tempo tanto semplice, si tratta infatti di un sistema client-server, ossia esattamente come qualsiasi sito web che visitiamo ogni giorno, ma che gira in “locale”, vi è infatti un dispositivo centrale che raccoglie contenuti di qualsiasi genere, immagine, foto, video, musica, che permette l’accesso in tempo reale a tutti gli altri devices, l’immagine che segue, può chiarire le idee a chi non mastica i termini tecnici:
DLNA_Grafik_en
Ovviamente, il server centrale, può essere qualsiasi dispositivo, un pc, un HDD collegato alla rete attraverso un qualche sistema.
Come però possiamo immaginare, il DLNA non ha avuto molto successo, colpa dei pochi formati supportati, ma soprattutto colpa del fatto di essere nato in un’epoca sbagliata, insomma, era uscito troppo presto!

Troviamo poi AirPlay, la funzionalità “made in Apple”, la quale ha avuto un discreto successo all’estero, in Italia però si è diffusa davvero poco, infatti gli utenti che la usano nel nostro paese sono davvero pochissimi se rapportati all’estero! Ma in cosa consiste?
beh, c’è da dire che fa abuso della classica filosofia Apple del tenere tutto in un ambiente totalmente chiuso, infatti è disponibile solo per devices Apple, il quale è un contro che quasi elimina tutti i PRO di questa tecnologia.
airplay

Troviamo poi Miracast, il quale possiamo definirlo letteralmente l’antenato del Chromecast, questa tecnologia è basata si sulla struttura delle precedenti tecnologie viste, ma cerca di essere quanto più standard possibile, infatti è disponibile per tablet Android e Windows Phone, ovviamente però, non è universale e un contro abbastanza grosso è il fatto che vi è un piccolo ritardo durante la trasmissione che la rende inadatta all’uso nei videogame!

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Arriviamo quindi al descrivere la tecnologia che tutti aspettavamo, il Chromecast, il quale sta avendo un enorme successo all’estero, soprattutto per via del basso prezzo, ma che è attesissimo anche in Italia.
Si tratta di un piccolo dispositivo, basato su Chrome OS che si collega al Wi-Fi domestico, tramite il quale sarà possibile controllare il device con uno smartphone Android, o semplicemente dal PC se abbiamo Google Chrome installato, su questi devices avremo una piccola interfaccia che mette a disposizione tutto, comandi, file da inviare in stream, metadati per l’interfaccia a schermo, tutto, ovviamente però non è neanche un dispositivo perfetto, ha davvero molti contro, come quello di avere poche applicazioni supportate e lo streaming limitato tipicamente a poche app, ma come sappiamo, il successo di Google è dovuto proprio al fatto di “pensare in grande”, quindi sicuramente verrà migliorato!

Abbiamo avuto modo di vedere tutti i sistemi per rendere la nostra TV una smart-tv, ma una cosa ci è chiara, ora come ora, il sistema perfetto non esiste, per quanto si siano fatti passi da gigante per la fruizione in comodità dei nostri contenuti multimediali, i sistemi attualmente disponibili sono molto acerbi, molto prematuri, nonostante vi sia il chiaro intento da parte di aziende quali Google di aprire a tutti questa tecnologia tramite devices quali il Chromecast, si resta sempre e comunque sul lato del “proprietario”, il quale pur cercando di migliorare, ancora non può garantire di essere “open” al 100%.

Speriamo che in un futuro non troppo lontano si raggiunga questo obiettivo, non ci resta che aspettare, perché sappiamo che arriverà!
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