A seguito delle disposizioni del Ministero della Salute, da questo momento in poi molti cittadini potrebbero ricevere la cosiddetta “vaccinazione eterologa”. Questa espressione campeggia su numerosi titoli di giornali cartacei e online, nonché sugli stessi social, ma sono numerosi i cittadini che non sanno precisamente di cosa si tratti e che sono interessati a vederci chiaro.

Nelle prossime settimane in molti saranno chiamati a questo tipo di vaccinazione e pertanto è giusto fare chiarezza circa il significato dell’espressione e le implicazioni di questa scelta.

Vaccinazione eterologa, ecco ciò che volevi sapere sulla soluzione che sarà adottata d’ora in avanti

Per vaccinazione eterologa si intende il completamento del ciclo vaccinale con un vaccino diverso rispetto a quello di partenza. Si distingue dalla vaccinazione omologa, in cui invece tutte le dosi necessarie all’immunizzazione provengono dallo stesso vaccino.

Il termine in questi giorni è utilizzato per definire il mix Astrazeneca-Pfizer su cui si punta per riuscire a vaccinare la popolazione under 60 che aveva già ricevuto la prima dose del vaccino Oxford-Astrazeneca, ora sconsigliato per la medesima fascia d’età.

Al netto della scelta individuale (è lasciata al cittadino libertà nello scegliere se continuare con Astrazeneca anche per la seconda dose), la soluzione consigliata è proprio quella di ricevere la somministrazione della seconda dose con il vaccino Pfizer. Uno studio pubblicato di recente sulla prestigiosa rivista Nature ha evidenziato come questo mix-and-match sia addirittura più efficace della somministrazione di due dosi Astrazeneca.

Un’ottima notizia che permetterà di accelerare ulteriormente i tempi sulla campagna vaccinale in corso.

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