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L’arte dell’IA: la musica del futuro generata da algoritmi

La musica come non l’avete mai sentita e creata grazie all’intelligenza artificiale

Un tempo, autori e artisti si riunivano in studi per plasmare ogni parola e nota di una composizione. Oggi, basta un computer, una connessione Internet, un browser e un po’ di fantasia per trasformare le idee in musica. Con l’avvento di piattaforme come Suno e MusicFX, la prima metà del 2024 ha visto l’ascesa di soluzioni avanzate che possono generare musica da prompt testuali, anche in italiano. Sebbene gli artisti tradizionali non siano stati surclassati, l’impatto di queste tecnologie è innegabile.

 

Suno e i suoi successi musicali

Suno si dimostra capace di creare veri successi musicali. Come funziona? È semplice: basta accedere al portale ufficiale e effettuare il login con un account Discord, Google o Microsoft. Il piano gratuito offre 50 crediti al giorno, sufficienti per creare fino a 10 brani. Basta digitare una descrizione

e specificare il genere musicale desiderato. In pochi istanti, si ottengono due versioni del brano, con testi scritti direttamente dall’intelligenza artificiale e voci adatte al genere. L’IA si occupa di tutto, mentre agli utenti basta fornire l’idea.

Il risultato? Brani pop, reggaeton, elettronici e rap, tutti composti e arrangiati dall’IA. Questi progressi rappresentano un passo avanti nell’ambito musicale.

Sebbene la generazione di musica tramite IA non sia una novità assoluta, il tempo porta innovazioni significative in questo campo. Di recente, Google ha reso disponibile MusicFX, anche se non ancora ufficialmente in tutte le regioni. La diffusione di canzoni IA simili a quelle di artisti noti, come accaduto con Drake e The Weeknd, ha sollevato interrogativi nel settore musicale. Universal e altre realtà discografiche discutono da tempo sull’impatto dell’IA nella produzione musicale.

Il futuro della musica generata dall’intelligenza artificiale sembra promettente, aprendo nuove possibilità creative e sfide per l’industria musicale.

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Pubblicato da
Margherita Zichella