Secondo Slack, diretto concorrente di Teams, l’app ha agito in maniera illegale. Teams è stato introdotto nel 2017 nella suite di produttività di Microsoft. Il suo obiettivo principale era quello di sostituire Skype for Business. In poco tempo l’app è diventata molto popolare e durante la pandemia da Covid–19 sempre più utenti hanno iniziato a sfruttarne le potenzialità in ambito lavorativo. Ed è proprio questo legame ad essere stato preso sotto esame.
Tutto è partito dalla denuncia presentata dalla Commissione europea dalla quale è scaturita un’indagine lo scorso mese di luglio, ed è ancora in corso. Secondo quanto emerso sembra che Microsoft abbia abusato della sua posizione
dominante nel mercato dei software di produttività per favorire Teams e limitare le offerte dei suoi diretti rivali.Nella sua dichiarazione Microsoft ha affermato che sta procedendo ad estendere globalmente le misure adottate lo scorso anno per l’Europa. Separando Teams da Microsoft e Office 365, l’azienda sembra anche rispondere al feedback della Commissione europea fornendo maggiore flessibilità alle multinazionali.
Per tutti i clienti già abbonati possono mantenere la sottoscrizione attuale, o nel caso possono passare ad un’altra offerta. I nuovi clienti, invece, ora possono sottoscrivere un abbonamento senza Teams. Quest’ultimo ora è disponibile nella sua versione standalone per tutti gli utenti che vogliono mantenere l’accesso alla piattaforma. Al momento, questo è l’intervento di Microsoft per evitare sanzioni. Non è però sicuro che questo sia effettivamente efficace. Bisogna attendere ulteriori risvolti per comprendere quale sarà la risoluzione dell’indagine. Il tutto mentre gli utenti dovranno abituarsi a questa nuova situazione.