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Il primo Tesla Cybertruck in vendita autorizzata delude le aspettative: cosa è successo?

 

Tesla, come ben sappiamo, è una casa automobilistica statunitense, fondata dall’imprenditore Elon Musk e famosa principalmente per la produzione di veicoli elettrici super tecnologici.

Tra i gioiellini della casa madre figura il Tesla Cybertruck, un veicolo davvero incredibile, un pick-up elettrico imponente con un design davvero unico e futuristico. Oltre alle sue caratteristiche esterne, come la carrozzeria in acciaio inossidabile e il vetro blindato, questo veicolo ha suscitato enorme interesse anche per le sue capacità di traino, la sua autonomia e la sua tecnologia.

Il prezzo per un veicolo di questo tipo, unico nel suo genere, parte da una base di 56.000 euro fino a 92.000 euro. Inoltre il CyberTruck di Tesla ha suscitato diverse controversie.

Negli ultimi tempi pare che il famoso pick-up sia stato al centro di diverse speculazioni, con rivendite da parte di compratori a prezzi davvero esorbitanti, tanto da spingere Tesla a imporre una sanzione di 50.000 dollari per tutti coloro che intendano vendere il veicolo entro il primo anno di acquisto senza l’autorizzazione da parte dell’azienda.

Pare che per alcuni CyberTruck siano stati richiesti addirittura 275.000 dollari! Prezzi davvero assurdi, ma che non combaciano con quello che è accaduto con il primo veicolo in vendita autorizzato da Tesla.

Tesla Cybertruck, la prima rivendita ufficiale delude le aspettative

Secondo le indiscrezioni, un modello di Cybertruck sia stato ritenuto idoneo per la vendita da parte di Tesla e sia stato inserito in un’asta su Cars and Bids, ma che alla fine non sia stato venduto.

La questione risulta essere abbastanza curiosa poiché sono state fatte numerose offerte, di cui la più alta di 158.000 dollari, superiore anche alla base d’asta di 120.000.

Tuttavia il rifiuto del venditore, che ricordiamo afferma di avere l’autorizzazione alla vendita da parte di Tesla, ha suscitato molti dubbi e ha spinto i più a credere che in realtà non ci sia nessun permesso e che sia in cerca di offerte più alte per pagare l’eventuale sanzione imposta dalla casa automobilistica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Pubblicato da
Federica Iazzi