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A Milano 300 alberi avranno sensori per la salute e le emissioni

La centralità degli alberi nella rigenerazione urbana è una considerazione ben nota, ma il progetto Prospettiva Terra si spinge oltre. L’iniziativa evidenzia come la piantumazione di alberi non solo contribuisca a moderare il riscaldamento globale e a contrastare le isole di calore urbane, ma abbia anche effetti positivi sull’assorbimento di sostanze inquinanti.

Essa è nata da un’idea di Marco Girelli e Stefano Mancuso si pone come iniziativa non profit supportata da aziende, associazioni, università e istituzioni. L’obiettivo principale è quello di affrontare il crescente problema del riscaldamento globale, accelerato a un ritmo superiore alle previsioni. Il progetto coinvolge diverse entità, tra cui aziende come Publitalia’80, McDonald’s, Ricola, Henkel e Acone Associati, le quali contribuiscono a sostenere ricerche scientifiche, innovazione e comunicazione in linea con l’obiettivo di affrontare le sfide legate al cambiamento climatico.

Il progetto per capire cosa assorbono gli alberi

Il primo step della ricerca coinvolgerà la collaborazione con la BAM (Biblioteca degli Alberi di Milano) e prevede l’installazione di 300 sensori IoT (Internet of Things) sugli alberi all’interno del parco di Citylife. I primi 10 sensori possono essere visti nei pressi della Fondazione Catella. Questi sensori, creati da Stefano Mancuso e PNAT

(Plants and New Technologies), un settore dell’Università di Firenze per soluzioni tecnologiche vegetali e innovative, costituiranno una rete di monitoraggio. Essa avrà l’obiettivo di raccogliere dati sui benefici delle piante nelle aree urbane e quantificarli.

Sebbene inizialmente i dispositivi consentiranno un’analisi immediata della salute, migliorando l’efficienza e riducendo i costi della manutenzione degli alberi urbani (in beneficio della Pubblica Amministrazione), il progetto ambisce a un impatto a lungo termine. Si mira a raccogliere informazioni approfondite sui benefici apportati dagli alberi alla comunità, come l’assorbimento di CO2 e di inquinanti, attraverso la i sensori IoT. Questi dati saranno analizzati in combinazione con modelli statistici consolidati. Altrettanto significativa sarà la valutazione economica basata su modelli statistici, volta ad esaminare i risparmi derivanti dagli alberi mediante il miglioramento del clima urbano.

L’approccio potrebbe contribuire a promuovere la consapevolezza sull’importanza del verde e a sostenere decisioni e politiche volte a preservare e promuovere la vegetazione nelle aree urbane. Milano sarà solo la prima delle città a usufruire sei sensori (a causa anche dell’alto tasso di inquinamento), ma non si esclude la loro diffusione nelle diverse grandi città del Paese.

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Pubblicato da
Rossella Vitale