L’app, famosa per le sue funzionalità sempre aggiornate e adesso anche per il nuovo design, non è più solo un mezzo per comunicare ma è divenuta “arma” dei malfattori. Uno degli episodi più recenti ha coinvolto un’anziana signora della provincia di Pistoia. L’obiettivo era sempre lo stesso: ingannare e farsi inviare foto o dati sensibili per svuotare il conto bancario. Questa volta non è andata liscia come credevano.
La vicenda si è svolta, precisamente, a Quarrata. Il modus operandi della truffa è quello che in molti conoscono: cercare di puntare sulla preoccupazione e sull’empatia della donna verso un caro familiare. Inizialmente, la vittima ha ammesso che stava per cascarci. Per giustificare il numero diverso, i malviventi le avevano raccontato che il cellulare era caduto in acqua e avevano finto di essere suo figlio
. La donna, preoccupata, ha cominciato a chiedere ovviamente come stesse, ma le risposte le erano da subito sembrate troppo evasive.Poi l’attacco vero e proprio: la richiesta di pagare due acquisti dalle somme considerevoli (1.679,34 e 854,65 euro). La signora presa dal panico stava per abboccare, quando le è sorto il dubbio che ci fosse qualcosa di troppo strano. Con astuzia, ha chiesto di parlare al telefono. Ovviamente i malfattori, colti alla sprovvista, hanno tentato di creare altre scuse. Poi, la signora ha provato a chiamare il figlio sul suo solito numero e ha scoperto la verità.
Nel frattempo continuavano i messaggi, dove chiedevano addirittura una foto fronte/retro della carta di credito. Questa volta non hanno vinto. L’episodio è solo uno dei tanti che avvengono ogni giorno. Le vittime predilette sono, appunto, gli anziani e genitori.
Se doveste ricevere messaggi simili su Whatsapp o via SMS, fate come la signora: verificate prima che la situazione sia reale, chiedete una telefonata e così vi toglierete ogni dubbio o preoccupazione.