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Sequestrato pericoloso monopattino elettrico: andava a 130 km/h

Avete mai visto un monopattino elettrico super veloce? Beh, pare che la Polizia di San Giovanni in Persiceto abbia ne abbia sequestrato uno capace di sfrecciare in strada quanto una vettura a 4 ruote.

Il piccolo missile a due ruote è stato portato via e sottoposto ad una perizia tecnica dopo un lieve incidente stradale, che aveva coinvolto il mezzo, guidato da un giovane ragazzo, e un’automobile.

Come era stato modificato il monopattino e cosa hanno scoperto

L’analisi tecnica condotta sul monopattino ha rivelato delle modifiche non indifferenti, che portavano il guidatore a riuscire a superare il limite di velocità e anche di molto. Secondo il codice stradale, la velocità massima che un monopattino elettrico può raggiungere è 20 km/h. Sapete invece quanto poteva “correre” il mezzo sequestrato? Poteva arrivare ad un’assurda velocità di 131 km/h.

Le analisi hanno riscontrato che il mezzo era stato “manomesso” aggiungendo due motori elettrici molto potenti sulle ruote. Gli agenti hanno sequestrato immediatamente il monopattino elettrico e hanno stimato anche che il suo valore si aggirasse intorno ai 3.500 euro

. Il ragazzo che conduceva il mezzo dovrà pagare una sanzione amministrativa che arriverà, forse, fino a 400 euro. La cifra precisa deve essere ancora stabilita.

Il sinistro stradale che ha portato poi alla successiva scoperta dell’esistenza di questo mezzo dalle prestazioni illegali, ma straordinarie, solleva una questione molto importante. Le leggi sono costruite e stabilite per garantire ai pedoni e ai guidatori la massima sicurezza stradale, cercando di evitare così che vengano commessi incidenti. Il fatto che questo monopattino elettrico così potente e veloce sfrecciasse sul territorio del nostro Paese, apre le porte ad un’ulteriore preoccupazione: e se questi venissero commercializzati in massa?

I pericoli già sono troppi, molte persone sono incaute e le notizie di cronaca mostrano notizie strazianti ogni giorno che coinvolgono i mezzi di trasporto. Non “ci serve” un’altra follia su strada.

 

 

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Pubblicato da
Rossella Vitale