Le lire, soprattutto dopo la loro sostituzione con l’euro, sono rientrate, naturalmente per alcuni modelli specifici, nella categoria di monete rare.
Infatti, alcune di queste, sono molto ricercate e vendute in apposite aste a prezzi davvero incredibili.
Ovviamente non tutte le lire dispongono della stessa importanza. Perché una moneta venga considerata rara, bisogna che soddisfi alcune caratteristiche.
Tra queste rientra sicuramente la 500 lire bimetallica.
Si tratta della prima moneta, coniata per la prima volta negli anni 80 in particolare dal 1982 fino al 2001, ad essere stata prodotta attraverso l’utilizzo di due leghe metalliche.
Nello specifico, la parte esterna, quella argentata, è fatta di acmonital, ovvero una lega composta da ferro nichel e cromo. Mentre la parte interna, ovvero quella di colore oro, risulta essere composta da un’apposita lega definita bronzital, che era stata utilizzata anche per le 200 lire prodotte in un periodo quasi contemporaneo alle 500.
La 500 lire era stata prodotta in questa maniera grazie ad una particolare tecnologia presente alla zecca di Roma. Inoltre, è stata anche la prima moneta ad avere inciso il suo valore nominale utilizzando l’alfabeto Braille, ovvero quello per i non vedenti.
Le 500 lire bimetalliche standard possono valere un paio di euro.
Un discorso diverso riguarda quelle che presentano alcune caratteristiche grafiche.
Quella del 1985, che presenta il volto di una donna di profilo e dalla firma della sua autrice Laura Creatara. Essa in base alle condizioni può valere dai 10 ai 40 euro.
La 500 lire del 1987, che presenta la stessa testa e la firma però più piccole. Essa può valere fino a 35 euro;