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La TIM mette 32.000 dipendenti in Smart working, un esperimento che avrà inizio a Settembre

Tim , è un operatore telefonico tra i più conosciuti nel mercato delle telecomunicazioni italiane.
L’operatore cerca di mantenersi sempre al passo con i tempi, non solo per quanto riguarda l’offerta di promozioni sempre più convenienti e la concessione di nuove funzioni, ma anche per tutto ciò che riguarda l’organizzazione stessa dell’azienda.
Come risaputo, negli ultimi anni, con lo scoppio della pandemia, sono aumentate le modalità di lavoro in Smart working. Ovvero, si tratta della possibilità di svolgere il proprio lavoro direttamente presso la propria abitazione. Ovviamente, nel caso della pandemia, una tale decisione risulta abbastanza ovvia come una soluzione per quel periodo. Tuttavia, è stato riscontrato che lo smart working, per certi versi, può essere davvero vantaggioso.
In quanto, i lavoratori si trovano in un luogo ad essi più familiare, ovvero la propria casa, in cui sono liberi di vestirsi come vogliono (salvo ovviamente durante eventuali videoconferenze), e di sentirsi completamente a proprio agio.
Inoltre, le aziende hanno riscontrato un effettivo risparmio economico, derivato da una riduzione dei consumi dei servizi elettronici.

TIM e i vantaggi e gli svantaggi dello Smart working

A tal proposito, la TIM , con abbiamo appunto detto, ha deciso di adottare lo smart working per i suoi dipendenti. Già prima dell’estate, TIM aveva concesso a circa 32.000 dipendenti di lavorare da casa almeno tre volte alla settimana.
Tuttavia a Settembre, l’operatore investirà ancora di più in questo settore.
Infatti, la nuova iniziativa, si propone di garantire agli addetti 15 giorni di Smart working e 15 giorni di lavoro in ufficio.
Ciò può essere considerato come una sorta di esperimento che l’azienda mette in atto al fine di verificare gli eventuali effetti positivi del lavoro svolto da remoto.
Tale sperimentazione coinvolgerà gli addetti del servizio clienti Tim Enterprise.
Gli effetti positivi e negativi dell’iniziativa, saranno valutate e misurati sulla base del risparmio energetico e della riduzione delle emissioni di CO2. In base ai risultati finali si deciderà se proseguire o meno con il lavoro da remoto.
Non ci resta che restare a vedere.

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Pubblicato da
Ilenia Violante