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Scoperte forme di vita di 46.000 anni fa nel permafrost. Lo stupore degli scienziati

Il permafrost è una porzione di terreno ghiacciato che ci troviamo nell’estremo nord Europa e, la Siberia e L’America settentrionale. In particolare al nord della Siberia ha qualche centinaio di metri tra l’Alaska e il Canada, il permafrost raggiunge una profondità di circa 1500 metri.
Ma per quale ragione questa zona risulta essere particolarmente importante?
La risposta va ricercata negli studi di un team internazionale di scienziati, che proprio di recente, sono riusciti a scoprire nel permafrost siberiano alcune forme di vita che potrebbero avere più di 46.000 anni.

I vermi del permafrost e i loro antenati

Lo studio risale al 27 Luglio di quest’anno, e il team di scienziati che ha svolto questa ricerca è giunta alla conclusione che nematodi ritrovati, veri e propri antenati dei vermi , risalgono a ben 46 mila anni fa. Risultato che sono riusciti ad ottenere verificando la materia vegetale che è stata trovata insieme a loro.
La ragione di tale longevità, può essere spiegata partendo proprio dalla definizione di questi nematodi. Quest’ultimi infatti, risultano essere particolarmente noti per la loro straordinaria capacità di adattamento.
Si tratta di una scoperta davvero sensazionale, in quanto condurrebbe gli scienziati a fare considerevoli passi avanti in materia di criptobiosi. Termine con il quale si tende ad indicare la capacità di un organismo di riuscire a sopravvivere in condizioni estremamente avverse

, sospendendo il loro metabolismo.

Alcuni studi precedenti

Tuttavia, non è la prima volta che nel permafrost avviene una scoperta del genere. Già nel 2018, durante una ricerca, erano stati scoperti altri esemplari simili di organismi viventi. Ma gli scienziati dell’epoca, tra cui il famoso biologo Byron Adams, pensarono che tali vermi non erano altro che il risultato di una contaminazione moderna. E che probabilmente la loro esistenza non fosse così antica. Infatti, anche in questo caso, secondo Adams, non è possibile giungere a dati certi circa l’età di questi organismi. In quanto, ciò che è stato analizzato è il materiale vegetale che è stato trovato nei dintorni. Non sono stati fatti alcuni lavori di ricerca come il campionamento della zona interessata. Indispensabile per sincerarsi del fatto che i nematodi presenti al suo interno siano diversi da quelli ritrovati nel permafrost.
Per giungere ad una risposta certa è chiaro, dunque, che siano necessari altri studi e ricerche approfondite sul campo.
Tuttavia, se vera, tale studio potrebbe segnare la svolta di una grande scoperta scientifica, le cui applicazioni potrebbero essere davvero utili anche nei giorni nostri.

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Pubblicato da
Ilenia Violante