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Api, a causa del cambiamento climatico non sarà più possibile mangiare miele

Il cambiamento climatico sta avendo un impatto significativo sulle api selvatiche, secondo uno studio condotto dall’Università di Reading nel Regno Unito. L’aumento delle temperature sta causando un risveglio precoce dal letargo, con una settimana di anticipo rispetto ai normali periodi. Questo fenomeno potrebbe avere conseguenze catastrofiche a lungo termine.

Api: cosa sta succedendo?

L’aspetto più preoccupante di questo fenomeno è la mancata sincronizzazione tra il risveglio delle api e la fioritura delle piante da cui dipendono per il sostentamento. Ciò potrebbe portare a una riduzione dell’impollinazione naturale, con gravi conseguenze economiche. Infatti, le api hanno un ruolo fondamentale nell’impollinazione di colture come mele e pere. Una minore impollinazione potrebbe costringere gli agricoltori a ricorrere ad api domestiche, con un aumento dei costi che potrebbe essere trasferito ai consumatori.

È importante distinguere tra api domestiche e api selvatiche. Le prime sono quelle che vengono allevate

, ad esempio, in alveari robotici e producono grandi quantità di miele. Le seconde, invece, comprendono tutte le altre specie presenti in natura e sono quindi più a rischio.

L’impatto del cambiamento climatico sulle api selvatiche è un altro esempio di come le conseguenze del riscaldamento globale possano ritorcersi contro di noi. Questo studio sottolinea l’importanza di adottare misure per mitigare gli effetti del cambiamento climatico e proteggere la biodiversità. Le api selvatiche sono un componente essenziale degli ecosistemi naturali e la loro perdita potrebbe avere ripercussioni significative sulla produzione alimentare e sulla salute degli ecosistemi.

In conclusione, è fondamentale che si presti maggiore attenzione alla protezione delle api selvatiche e che si adottino strategie per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Solo così sarà possibile garantire la sopravvivenza di queste specie e la sostenibilità dei nostri sistemi alimentari.

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Pubblicato da
Melany Alteri