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Peste nera, i resti di un cimitero ne svelano l’origine

La peste nera è una malattia infettiva diffusasi in Europa nel 1346 causando una terribile pandemia. Si tratta di una delle malattie più devastanti della storia, che ha determinato la morte di circa 25 milioni di persone.

La peste nera, definita anche come peste bubbonica, fu causata dal batterio Yersinia pestis che si trasmette dai ratti agli uomini per mezzo delle pulci. La malattia, se non trattata, risulta letale nel 50% dei casi. Le condizioni igieniche dell’epoca medievale hanno contribuito alla diffusione dell’infezione che ha decimato un terzo della popolazione dell’epoca.

La peste nera ha flagellato la popolazione europea per diversi secoli, provocando dei profondi cambiamenti sociali, culturali ed economici.

Per molti anni ci si è interrogati sull’origine della malattia e sulle cause che l’hanno scatenata, e recentemente alcuni studi hanno chiarito alcuni dubbi al riguardo

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I resti di un cimitero svelano l’origina della peste nera

Negli ultimi anni del XIX secolo, alcuni scavi archeologici rivelarono l’origine della devastante peste bubbonica. Furono ritrovati due cimiteri medievali in Kirghizistan, nelle vicinanze del lago Issyk-Kul.

Le lapidi ritrovate nei cimiteri erano risalenti, per la maggior parte, agli anni di massima diffusione della malattia. Ulteriori studi, pubblicati successivamente su Nature, sui denti di alcune donne sepolte in Kirghizistan hanno rivelato la presenza di DNA di Yersinia pestis, batterio che causò la pandemia secoli fa.

In particolare, la lapide di una delle donne ritrovate nel cimitero riportava il seguente epitaffio: “Questa è la tomba della fedele Sanmaq. È morta di pestilenza”. Non ci sono dubbi alcuni su quale fosse la pestilenza che causò la morte della donna nel XIV secolo.

 

 

 

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Pubblicato da
Federica Iazzi