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Il pacchetto Fit for 55, che include il divieto di vendita di nuove automobili a benzina o diesel (inquinanti in generale) a partire dal 2035, doveva essere votato dagli ambasciatori degli Stati dell’UE il 1° marzo 2023, ma il voto “è stato rimandato”.

Le votazioni e le ulteriori discussioni sono state tolte dal tavolo e non abbiamo fornito alcun aggiornamento sull’esito del voto. Il presidente svedese ha dato l’annuncio ufficiale del rinvio dell’evento. Secondo quanto riferito, alcune nazioni si oppongono alla transizione storica, rendendo la conversazione più difficile di quanto si pensasse (che poi è solo un mezzo scambio). Italia, Polonia, Bulgaria e un Paese enorme come la Germania, la cui opinione ha un peso speciale enorme, sono tutti contrari al piano.

‘Fit for 55’ incontra l’opposizione di Italia, Polonia, Bulgaria e Germania

Le auto alimentate a benzina o diesel prima del 2035 potranno essere guidate per almeno un altro decennio o più. In quest’area c’è molto allarmismo inutile, perché chi non vuole passare all’elettrico può sempre acquistare una nuova auto “inquinante” prima del 31 dicembre 2034, o dipendere dal mercato dell’usato in seguito.

Tra le parole, tuttavia, la legislazione ci incoraggia a investire maggiormente nelle energie rinnovabili, a potenziare le infrastrutture di ricarica e a ridurre l’inquinamento atmosferico urbano incoraggiando spostamenti più responsabili. Se non ci decidiamo al più presto, potremmo fare ben poco per accelerare la transizione, anche se le case automobilistiche potrebbero svolgere un ruolo fondamentale, visto che molte di esse hanno già dichiarato la loro intenzione di cessare la produzione di motori a combustione interna. Che all’UE piaccia o meno, il destino dei veicoli a benzina e diesel è segnato; resta da vedere cosa decideranno formalmente i 27 Paesi membri.

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