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OpenAI cambia politica sulla privacy dei dati per aumentare il livello del servizio

Lo stesso giorno in cui ha pubblicato le API di ChatGPT e Whisper, OpenAI ha anche annunciato un cambiamento fondamentale nella direzione in cui si muoverà la strategia aziendale, al fine di soddisfare in modo più efficiente sviluppatori e utenti finali. 

L’azienda diretta da Sam Altman ha dichiarato che non utilizzerà più i dati forniti tramite le sue API per “migliorare il servizio” o per addestrare il modello su cui si forma il chatbot, a meno che non riceva prima un’esplicita autorizzazione a farlo. L’organizzazione ha stabilito scelte più rigorose per la conservazione dei dati e ha abbassato la soglia a 30 giorni per soddisfare le aspettative dei clienti e fornire un livello di servizio migliore.

OpenAI si muove verso una maggiore protezione

Ciò è stato fatto per fornire un livello di servizio più elevato. La comunità di sviluppatori di OpenAI ha discusso per molto tempo sulla possibilità di modificare la politica di trattamento dei dati di OpenAi. Gli sviluppatori

sostengono che tale politica viola il diritto alla privacy degli utenti e consente all’azienda di guadagnare con le informazioni degli utenti. Di conseguenza, i creatori di ChatGPT sottolineano quanto sia fondamentale salvaguardare la riservatezza delle informazioni personali. 

Secondo TechCrunch, OpenAI starebbe tentando di estendere il proprio appeal dando ai consumatori la possibilità di scegliere di non condividere i dati utilizzati per addestrare l’intelligenza artificiale. Questa mossa sembra far parte dello sforzo di OpenAI di ampliare il proprio appeal. 

Il costo per l’utilizzo di un’API, nota come gpt-3.5-turbo, è di 0,002 dollari per ogni 100 token (paragonabili a 750 parole), mentre il costo per l’utilizzo di un’altra API, nota come whisper-large-v2, è di 0,006 dollari al minuto.

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Pubblicato da
Michele Ragone