Piemonte metaverso

La società di consulenza aziendale Sensemakers ha recentemente condotto una ricerca per esplorare la percezione, la conoscenza e le opinioni degli italiani sul Metaverso. I risultati sono stati per certi versi sorprendenti.

Innanzitutto, la ricerca mostra che circa un terzo degli italiani non sa davvero cosa sia il Metaverso. Questo è sorprendente considerando che, soprattutto dopo la decisione di Facebook di lanciarsi in questo nuovo business senza esitazioni, l’argomento è stato discusso e trattato per mesi da tutti i media nazionali e internazionali.

I dati dell’analisi mostrano una forte polarizzazione delle posizioni rispetto a genere, età e livello di istruzione.

Come è quasi naturale, la categoria più interessata e con la conoscenza più approfondita della materia è quella dei giovani tra i 18 ei 24 anni, chiaramente molto più interessati e informati sulla tecnologia e sulle nuove innovazioni nel campo.

Il Piemonte la prima regione ad entrare nel Metaverso

Volendo cavalcare l’ondata di interesse, il Piemonte, capatinato dal direttore CSI Pietro Pacini, ha dichiarato “già oggi si possono fare tante cose, dallo shopping ad assistere a concerti”. Ma l’esperimento vuole introdurre un nuovo tipo di visione alla popolazione: dal 2023 infatti si potrà utilizzare il Metaverso per accedere alla pubblica amministrazione.

Metteo Marnati, ha dichiarato che ci saranno molti servizi che potranno essere erogati per la popolazione: dagli sportelli contro il bullismo alla consulenza dagli psicologi: si potrà parlare in forma anonima tramite gli avatar digitali.

In futuro invece, verranno aggiunti anche altri servizi pubblici: si potrà pagare il bollo dell’auto o i ticket sanitari, tutto online. “Sarà una rivoluzione, un’opportunità da cogliere, si pensi a quanto può aiutare nel campo del sociale o delle disabilità” ha affermato Marnati.

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