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iPhone 15 sarà il primo iPhone senza pulsanti fisici

Anche se iPhone 14 e iPhone 14 Pro sono disponibili per l’acquisto solo da poco più di un mese, le voci sulla prossima generazione di smartphone Apple, iPhone 15 e iPhone 15 Pro, hanno già iniziato a emergere. La voce più recente proviene da un analista Apple di nome Ming-Chi Kuo. Ha dichiarato in un tweet che i ‘due modelli di iPhone 15 di fascia alta’ (molto probabilmente l’iPhone 15 Pro e il più grande iPhone 15 Pro Max in base alle attuali convenzioni di denominazione di Apple) potrebbero utilizzare un pulsante a stato solido design basato sulle informazioni dei fornitori Apple.

Gli ingressi allo stato solido non si muovono in alcun modo, il che significa che in realtà sono semplicemente superfici sensibili al tocco. Ciò è in contrasto con i pulsanti meccanici, che devono essere premuti per funzionare. Se Apple adottasse un’architettura a stato solido per i suoi pulsanti, non sarebbe la prima volta che l’azienda lo fa. Il pulsante Home su iPhone 7 e iPhone 8 era un input non meccanico, ma Apple ha continuato a utilizzare lo stesso design per il pulsante Home su iPhone SE

anche se è stato quasi completamente eliminato (2022).

iPhone 15 arriverà nel 2023

Secondo Kuo, Apple utilizzerà motori tattici per simulare la sensazione di premere un pulsante originale in modo da far sembrare questi nuovi pulsanti il ​​più simili possibile a quelli meccanici. Questo è qualcosa che Apple fa da anni con il pulsante Touch ID. Questa voce, come tutte le altre, deve essere presa con le pinze per poter essere creduta. Non c’è modo di sapere come sarà il nuovo iPhone fino a quando Tim Cook non farà la sua comparsa sul palco dell’Apple di Cupertino.

Inoltre, non vi è alcuna garanzia che sarà l’iPhone 15, dal momento che Apple ha saltato numeri in passato, come l’iPhone 9, che non esisteva. Tuttavia, Kuo ha una comprovata esperienza nell’anticipare con precisione i prossimi sviluppi tecnologici di Apple; di conseguenza, è importante prestare attenzione a ciò che l’analista ha da dire.

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Pubblicato da
Michele Ragone